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Befana di piazza Navona, Antitrust: "Rivedere il bando"

08 gennaio 2018 | 16.51
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Bene che il Comune abbia messo a gara la partecipazione alla Festa della Befana di Piazza Navona, piuttosto che procedere ad una assegnazione diretta, ma sono troppi i 9 anni previsti per l'attribuzione dei posteggi così come sono da rivedere alcuni dei criteri di valutazione; decidere di valorizzare la pregressa partecipazione alla manifestazione come criterio di aggiudicazione della gara "limita le possibilità di accesso a nuovi operatori e cristallizza la situazione preesistente, sulla base di un criterio di quote storiche". E' l'Autorità garante della concorrenza e del mercato a svolgere, ai sensi dell’articolo 22 della legge 10 ottobre 1990, n. 287, alcune considerazioni sull'eventuale impatto sulla concorrenza delle modalità scelte per l’assegnazione dei posteggi seguite dal Comune di Roma. E' quanto si legge nell'ultimo bollettino Antitrust.

L’Autorità, infatti, "pur apprezzando l’iniziativa di mettere a gara la partecipazione alla manifestazione e di non procedere ad un’assegnazione diretta della stessa, evidenzia che la particolare durata dell’attribuzione dei posteggi, pari ad un periodo di nove anni, appare impedire indebitamente lo sviluppo di dinamiche competitive per un periodo di tempo eccessivamente lungo, anche in considerazione delle caratteristiche della manifestazione, che non riveste peculiarità tali da richiedere investimenti particolarmente onerosi da dover essere ammortizzati su un così ampio arco temporale", si legge nel bollettino che ricorda come altre manifestazioni di carattere analogo, i cosiddetti mercatini di Natale, prevedano "di solito l’attribuzione annuale della gestione della manifestazione e dell’assegnazione dei relativi posteggi".

Non solo. L’Autorità ritiene che i criteri di valutazione per l’assegnazione dei posteggi "presentino evidenti criticità concorrenziali nella misura in cui valorizzano la pregressa partecipazione alla manifestazione come criterio di aggiudicazione della gara". Un criterio di questo tipo, infatti, "lega la partecipazione alla manifestazione alla presenza storica nella stessa, in tal modo limitando le possibilità di accesso a nuovi operatori e cristallizzando la situazione preesistente, sulla base di un criterio di quote storiche".

E nonostante questo non sia l'unico criterio esso però rappresenta, insiste ancora l'Antitrust, "una parte importante del punteggio di assegnazione, anche in considerazione della standardizzazione dei prodotti generalmente venduti in tali manifestazioni, nonché del livello elementare richiesto per la tutela ambientale, facilmente ottemperabile per tutti i partecipanti". In caso di parità nel punteggio assegnato, infatti, annota l'Antitrust, "è proprio il criterio della pregressa partecipazione alla manifestazione a determinare la formazione della graduatoria per l’assegnazione dei posteggi".

Peraltro, prosegue l'Antitrust, l’effettiva professionalità degli operatori partecipanti alla manifestazione avrebbe potuto essere perseguita attraverso altri criteri, "meno restrittivi della concorrenza, anche relativi alla generale partecipazione a manifestazioni fieristiche, senza la necessità di individuare la partecipazione alla specifica manifestazione romana" vista l’assenza di caratteristiche peculiari della stessa che la differenzino da analoghe manifestazioni tradizionali di carattere popolare-fieristico.

Proprio per questo, auspica l'Authority, l'amministrazione dovrà effettuare "una revisione delle modalità di assegnazione dei posteggi al fine di renderle coerenti con i principi a tutela della concorrenza sopra richiamati". E cioè l’Autorità auspica "una modifica della durata dell’assegnazione" e, per le edizioni future, anche una modifica dei criteri affinché diventino "non discriminatori e non basati sulla mera presenza storica alla manifestazione".

Il comune perciò, ricorda ancora l'Antitrust, deve comunicare "entro un termine di sessanta giorni dalla ricezione della presente, le determinazioni assunte con riguardo alla questione sopra prospettata". Anche eventuali esigenze di riservatezza dovranno essere manifestate all’Autorità entro trenta giorni dal ricevimento della presente segnalazione, precisandone i motivi, si legge ancora nel Bollettino Antitrust.

LA NOTA DEL CAMPIDOGLIO - "Il Dipartimento Sviluppo economico e Attività produttive ha risposto in data 20 dicembre 2017 al parere dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato sui criteri previsti dal bando per la Festa della Befana in Piazza Navona - comunica in una nota il Campidoglio - Nello specifico, l’Amministrazione Capitolina ha fissato a 9 anni il termine di durata della concessione, sulla base della normativa di riferimento in materia, stabilita dall’Intesa della Conferenza Unificata Stato-Regioni del 5.7.2012".

"In riferimento a questa, la deliberazione di Assemblea Capitolina del 1° giugno 2017, n. 30 (Nuovo regolamento delle attività commerciali su aree pubbliche), prevede che la durata delle concessioni sia di 7 anni per i mercati turistici, e di 9 oppure 12 per i mercati ordinari - prosegue - Essendo la Festa della Befana classificata come 'fiera', in virtù della sua peculiare connotazione storico-tradizionale e della rilevanza internazionale rivestita, tale manifestazione non può essere assimilata ai mercati specializzati destinati alla vendita esclusiva di particolari merceologie, tra cui anche i cosiddetti mercatini natalizi, per i quali vige una disciplina specifica e diversa. Si è dunque scelto di optare per la tempistica minima prevista per le concessioni, quella appunto di 9 anni, in luogo dei 12 altrimenti possibili".

"Sempre in riferimento all’Intesa, che al punto 2 prevede una valutazione massima dell’anzianità di esercizio dell’impresa nel limite massimo del 40%, si è deciso di dimezzarne il valore, riducendolo al 20% - spiega il Campidoglio - È stato dunque introdotto un notevole correttivo, tenuto conto del fatto che l’anzianità di posteggio in fiera, per il quale l’operatore ha partecipato, è stata presa in considerazione solo in caso di parità di punteggio".

"L’Amministrazione Capitolina infine ha posto l’accento soprattutto sull’aspetto qualitativo della fiera - conclude il Comune - assegnando alla qualità dei prodotti un peso ben superiore al 50% del punteggio complessivo, e introducendo così uno strumento innovativo rispetto al passato e alla tipologia specifica delle fiere".

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