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Accordo Open Fiber-Acea per la rete in fibra a Roma

12 gennaio 2018 | 16.15
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Elisabetta Ripa e Stefano Donnarumma
Elisabetta Ripa e Stefano Donnarumma

Acea e Open Fiber siglano l'accordo per portare la fibra nelle case dei romani per un totale di investimenti di circa 375 milioni in cinque anni: la rete che permetterà lo sviluppo di servizi innovativi raggiungerà 1,2 milioni di unità immobiliari. E' quanto prevede l'intesa siglata oggi dall'ad di Acea Stefano Donnarumma e dall'ad di Open Fiber Elisabetta Ripa a seguito del Mou firmato lo scorso 3 agosto.

La realizzazione di un’infrastruttura in fibra ottica in modalità Ftth che offrirà connettività ultraveloce agli abitanti della Capitale a partire dai quartieri di Roma Sud sarà effettuata, come spiegato da Ripa, utilizzando dove presenti le infrastrutture di Acea in modo da minimizzare l’impatto dei lavori in città soprattutto nel centro storico. Il progetto occuperà 1.000 persone nell’arco del piano, con punte di 1.500 addetti.

Dell'’investimento complessivo, pari a circa 375 milioni di euro che coprirà il piano dei lavori che verrà realizzato nei prossimi cinque anni, circa 350 milioni saranno sostenuti da Open Fiber, mentre i restanti 25, già previsti nel piano industriale 2018-2022, saranno stanziati da Acea. Tale attività consentirà alla multiutility romana anche lo sviluppo di 200 milioni di capex – ricompresi nei 3,1 miliardi di euro di investimenti complessivi inseriti nel Piano Industriale – in innovazione tecnologica, specificamente dedicati alla gestione delle reti.

Grazie a questa intesa, quindi, Acea sarà in grado di rendere più intelligenti le proprie infrastrutture elettriche, aumentandone la resilienza. Un grado di 'intelligenza' che sarà dato, ad esempio, dai sistemi di automazione avanzata e comunicazione posti su cabine secondarie e a servizio dell’illuminazione pubblica. Quest’ultimo risultato sarà raggiunto attraverso l’introduzione delle tecnologie IOT (Internet of Things) di ultima generazione, che permetteranno una gestione ancora più efficiente e un monitoraggio in tempo reale dell’effettivo stato delle reti.Si stima di raggiungere, entro cinque anni, il 30% dei nuclei abitativi della capitale, per un totale di circa 370.000 unità.

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