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Bankitalia rialza le stime del Pil

19 gennaio 2018 | 15.34
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(Fotogramma)
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Prosegue la crescita in Italia. E' quanto evidenziano le nuove stime di Bankitalia, riviste al rialzo, pubblicate nel Bollettino economico. Si stima che il Pil, corretto per gli effetti del numero di giornate lavorative, sia cresciuto dell'1,5 per cento nel 2017 (1,4 per cento escludendo tale correzione); crescerebbe dell'1,4 nell’anno in corso e dell'1,2 nel 2019-2020.

L'attività economica sarebbe trainata principalmente dalla domanda interna. Nel 2020 il PIL sarebbe inferiore di circa l'1,5 per cento rispetto al livello del 2007, con un recupero di circa nove decimi della caduta subita tra il 2008 e il 2013.

Le proiezioni di crescita del PIL sono lievemente superiori a quelle del Bollettino economico dello scorso luglio. Sulla revisione hanno influito principalmente ipotesi più favorevoli riguardo all’andamento della domanda estera e dei tassi di interesse, solo parzialmente compensate dall’apprezzamento del cambio e dai più elevati prezzi del greggio; vi ha inoltre contribuito l’orientamento nel complesso favorevole alla crescita della manovra economica per il 2018.

PREZZI - L'inflazione scenderebbe temporaneamente quest'anno per poi tornare a salire in maniera graduale. La flessione prevista per il 2018 (all'1,1% in media d'anno), è riconducibile principalmente al meccanico esaurirsi dell'effetto del rincaro dei beni energetici e alimentari registrato all'inizio del 2017. Il recupero nel prossimo biennio, quando l'inflazione si collocherebbe attorno o lievemente al di sopra dell'1,5% in ciascun anno, rispecchierebbe soprattutto l'aumento della componente di fondo.

LAVORO - L'occupazione ha continuato ad aumentare sia nel terzo trimestre sia, secondo le indicazioni congiunturali più recenti, negli ultimi mesi dello scorso anno. E' quanto sottolinea la Banca d'Italia nel Bollettino Economico diffuso oggi nel evidenziare come siano cresciute "anche le ore lavorate per occupato" che tuttavia "si mantengono ancora al di sotto dei livelli pre-crisi". Secondo la Rilevazione sulle forze di lavoro il tasso di disoccupazione, rileva la Banca d'Italia, si è collocato all'11% in novembre. La dinamica salariale "resta moderata" anche se, sulla base dei contratti di lavoro rinnovati nella seconda metà dello scorso anno, "mostra alcuni segnali di ripresa".

MUTUI - Nel trimestre settembre-novembre, i tassi medi sui nuovi prestiti alle famiglie per l'acquisto di abitazioni e alle imprese sono scesi di un decimo di punto percentuale (a 2,0% e 1,5% rispettivamente). Inoltre, il differenziale fra i tassi sui finanziamenti di importo inferiore al milione di euro e quelli di valore superiore, una misura del divario tra il costo dei prestiti erogati alle piccole aziende e a quelle più grandi, si è ridotto lievemente, a poco meno di un punto percentuale.

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