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Madia: "Rinnovo statali non è mancia elettorale"

22 gennaio 2018 | 08.57
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(Fotogramma)
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Dopo 8 anni di blocco il Governo ha rinnovato il contratto degli statali e gli arretrati verranno pagati a febbraio, ma "non è una mancia preelettorale ma il frutto di un lavoro complesso di 4 anni". A scandirlo in un'intervista al "Corriere della Sera" è la ministra della Pubblica amministrazione, Marianna Madia.

"Dal primo giorno il governo Renzi - spiega - si è proposto di rimuovere il blocco dei contratti che per noi era un'ingiustizia. Su questo rivendico coerenza perché lo dicevo anche quando stavo all'opposizione. Ovviamente, non si poteva fare in un giorno. Prima abbiamo ridotto i comparti da 11 a 4 e poi abbiamo dovuto cambiare la legge Brunetta, che avrebbe reso impossibile il rinnovo dei contratti".

Madia evidenzia che "si lavora senza soste per rinnovare i contratti. Ci vorrà il tempo necessario ma vogliamo fare presto". "Le ultime tre leggi di Bilancio - aggiunge - contengono gli stanziamenti che, secondo la Ragioneria, sono sufficienti a garantire l'impegno preso con i sindacati sugli 85 euro per tutti. Regioni ed enti locali sanno che devono provvedere coi loro bilanci, ma le risorse ci sono".

"Il bilancio è positivo. Ho messo in pratica l'80% di ciò che mi proponevo", afferma poi Madia, che continua: "Credo che trasparenza degli atti con il Foia, semplificazioni, modulistica unificata, processi digitali, taglio delle partecipate, fine del precariato, rinnovo dei contratti e nuovo sistema di reclutamento siano un patrimonio che ora va attuato in tutto il suo potenziale". E sul lavoro fatto prima con Renzi o poi con Gentiloni, Madia sottolinea di essersi trovata "molto bene con entrambi". "Sono persone diverse ma di grande livello" chiarisce.

"La riforma ha messo in campo un potenziale il cui buon esito dipende da tutti coloro che quotidianamente lavorano per applicarla: dai sindaci ai dirigenti, dagli assessori ai funzionari", continua il ministro. "Il ministero - assicura - sta monitorando i risultati. Per le riforme profonde occorre tempo, ma i primi riscontri sono ottimi. Ho girato l'Italia per incontrare sindaci e amministrazioni e vedere come procede. Ho riscontrato buone pratiche al Nord e al Sud".

Sul taglio delle società partecipate Madia assicura che non si è indietro, "no, stiamo andando avanti. C'è una struttura ad hoc al ministero dell'Economia, che ha ricevuto finora 8.771 piani di razionalizzazione delle partecipate. Ha risposto l'83%, delle amministrazioni, mancano i piccoli comuni che spesso neppure hanno società. Dai piani emerge che una partecipata su tre chiuderà o subirà un processo di fusione o razionalizzazione".

"Ciò avverrà - aggiunge - entro il 2018, come dice la legge, altrimenti scatteranno le sanzioni che, ricordo, nonostante il consiglio di Stato avesse giudicato sproporzionate, noi abbiamo mantenuto, proprio per dare più efficacia alla riforma".

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