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Fonti Ue: "Su Ema ci siamo già espressi in 27"

31 gennaio 2018 | 13.53
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Fonti Ue:

La procedura di voto per decidere la nuova sede dell'Ema "è stata approvata dai 27 capi di Stato e di governo dell'Ue" e "gli Stati membri si erano impegnati in anticipo a rispettarne l'esito". Così fonti Ue commentano i ricorsi presentati dall'Italia e dal Comune di Milano contro l'assegnazione della sede dell'Agenzia Europea del Farmaco ad Amsterdam. Nella procedura si leggeva che "la decisione verrà presa con un procedimento di voto, il cui risultato gli Stati membri si impegnano in anticipo a rispettare".

Il ricorso dell'Italia, tra l'altro, si basa però sul fatto che il requisito della garanzia che l'Ema possa essere operativa e funzionale dal 30 marzo 2019 "risulterebbe non soddisfatto" dalla soluzione individuata dalle autorità olandesi (una sede temporanea, lo Spark Building, in attesa che venga completato il Vivaldi Building, la sede definitiva, che non sarà pronta entro il 30 marzo 2019, come già comunicato dagli olandesi e certificato dalla Commissione il 30 settembre 2017).

Inoltre, non sarebbe rispettato neppure il quinto requisito, "concernente la continuità funzionale dei compiti dell'agenzia, in particolare garantendo una transizione rapida e senza soluzione di continuità nella nuova sede". Stato di cose che, per l'Italia, "giustifica il dubbio che la scelta dell'offerta presentata da Amsterdam sia il frutto di una rappresentazione della situazione di fatto non corrispondente al vero o, quanto meno, di un'istruttoria carente e lacunosa".

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