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E' online la nuova newsletter del Gme

14 febbraio 2018 | 11.27
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E' online la nuova newsletter del Gme

È online, scaricabile dal sito www.mercatoelettrico.org, il nuovo numero della newsletter del Gestore dei Mercati Energetici (Gme). La newsletter si apre con un intervento di Chiara Proietti Silvestri del Rie sulla finanza verde a 10 anni dal primo Green bond lanciato il 5 luglio 2007 dalla Banca Europea degli Investimenti.

"Negli ultimi 10 anni, il mercato ha registrato una crescita esponenziale: il valore delle emissioni di green bond certificati è passato dai circa 800 milioni di dollari degli esordi alla cifra record di 155 miliardi di dollari nel 2017 (+78% sul 2016) - osserva l’analista del Rie - . Una somma destinata a salire se si considerano anche le obbligazioni non certificate: le stime indicano un valore complessivo per il 2017 nell’ordine degli 895 miliardi di dollari".

A livello paese, gli Stati Uniti sono i maggior contribuenti, seguiti da Cina e Francia. Ma l’anno appena passato verrà ricordato soprattutto per la crescita che hanno registrato le emissioni di titoli di Stato verdi: "le prime sperimentatrici sono state Polonia e Francia rispettivamente a dicembre 2016 e gennaio 2017, con quest’ultima che può vantare il record di singolo green bond sovrano mai emesso fino ad ora per un valore di 9,7 miliardi di euro", ammette Proietti Silvestri ricordando che storicamente, tra gli investimenti oggetto della finanza verde, quelli in energia rinnovabile hanno sempre dominato rispetto agli altri settori, anche se con la crescita del mercato sono stati rilevati alcuni cambiamenti interessanti.

"Nel 2017, pur confermandosi le principali destinatarie degli investimenti verdi (33%), le rinnovabili registrano un calo di 5 punti percentuali rispetto all’anno precedente - sottolinea l’esperta del Rie -. Per contro, l’ambito dell’efficienza energetica e l’edilizia a basso impatto emissivo, registrano i ritmi di crescita maggiori: i finanziamenti in questo ambito sono più che raddoppiati rispetto al 2016, arrivando a rappresentare il 29% degli investimenti totali".

L’Italia è entrata nel mercato nel 2014 con il primo green bond del valore di 500 milioni di euro del Gruppo Hera e ad oggi, altri 8 attori si sono uniti, di cui 5 nel solo 2017. Tuttavia, spiega Proietti Silvestri "il paese resta ancora indietro nella classifica mondiale, occupando il dodicesimo posto per volume di titoli verdi" anche se “il 2018 fa ben sperare in un progressivo aumento dell’esposizione delle compagnie italiane".

In definitiva, "la finanza verde è sempre più attiva e le prospettive future sono ottimiste – afferma l’analista del Rie -. Secondo il Cbi, l’espansione dei green bond è prevista continuare nel 2018 per un valore stimato nell’intorno dei 250-300 miliardi di dollari entro la fine dell’anno. Tuttavia, la domanda che in tanti si pongono è: basterà? Il Cbi ha già avvertito che l’attuale ritmo di crescita dei green bond non permetterà di raggiungere il target definito dalla ‘Mission 2020 Milestone’".

E nonostante gli indubbi passi avanti, "diversi aspetti devono ancora essere migliorati nello sviluppo della finanza verde, in primis la mancanza di uniformità degli standard e dei criteri di certificazione: questo è considerato uno degli ostacoli principali per gli investitori che necessitano di maggiore trasparenza sulla destinazione dei fondi. La partita si gioca quindi – conclude Proietti Silvestri – sulla credibilità e sulla possibilità di valutare correttamente gli impatti reali di ogni finanziamento, evitando così il rischio di greenwashing. In questo modo, la finanza assumerà definitivamente il ruolo che tutti si aspettano di insostituibile alleato per il raggiungimento degli obiettivi climatici approvati a Parigi".

All’interno del nuovo numero sono pubblicati, inoltre, i consueti commenti tecnici, relativi i mercati e le borse elettriche ed ambientali nazionali ed europee, la sezione dedicata all’analisi degli andamenti del mercato del gas italiano e la sezione di analisi sugli andamenti in Europa, che approfondisce le tendenze sui principali mercati europei delle commodities. La nuova pubblicazione Gme riporta, inoltre, come consuetudine, i dati di sintesi del mercato elettrico per il mese di gennaio 2018.

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