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Embraco, Calenda: "Ue sarà intransigente"

20 febbraio 2018 | 10.12
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(FOTOGRAMMA)
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Mercoledì "la commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager farà una conferenza stampa. Mi ha assicurato che la Commissione è molto intransigente nel verificare i casi segnalati in cui c'è un problema o di uso sbagliato dei fondi strutturali o, peggio, di aiuto di Stato per attrarre investimenti da Paesi che sono parte dell'Ue". Così il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, dopo aver incontrato la numero uno della Dg Concorrenza a Bruxelles per parlare, tra l'altro, delle delocalizzazioni produttive verso i Paesi dell'Est Europa, in particolare verso la Slovacchia. E' lì infatti che la Embraco del gruppo Usa Whirlpool, dopo aver confermato i 500 licenziamenti e il no alla cassa integrazione, trasferirà le produzioni.

SLOVACCHIA - Mentre in Italia Embraco tiene duro sul licenziamento di quasi 500 dipendenti dello stabilimento di Riva di Chieri, proprio in Slovacchia sono molte le posizioni aperte presso la fabbrica di Spiaská Nová Ves: dagli addetti alla catena di montaggio (con disponibilità ai turni notturni) ai meccanici responsabili della manutenzione degli apparati, passando per esperti di It e consulenti legali.

Il quadro che emerge dal sito internet della fabbrica slovacca - dove lavorano circa 2.300 dipendenti - è quella di un impianto in espansione, dove sembra essere cambiato il clima dopo la firma - lo scorso 22 gennaio - del nuovo contratto collettivo quadriennale che ha visto, fra l'altro, l'introduzione di un bonus annuale fino a 700 euro per il 2018 e fino a 800 euro nel 2019.

HONEYWELL - Altro caso è quello della Honeywell, che dovrebbe chiudere la produzione nello stabilimento di Atessa, in Val di Sangro, ma che ha raggiunto un accordo con il Mise per consentire la 'reindustrializzazione' dello stabilimento, cioè la conversione della fabbrica ad altre produzioni, cosa che dovrebbe permettere di assorbire una parte dei lavoratori. Alla commissaria danese, ha continuato Calenda, "ho ribadito nei due casi specifici se procede alla verifica di un eventuale uso o dei fondi europei, cosa che non è consentita per portare via l'investimento, o degli aiuti di Stato".

Inoltre, ha aggiunto il ministro, alla Vestager "ho detto che l'Italia le manderà a brevissimo una proposta di istituire un fondo che, in caso di delocalizzazioni produttive verso i Paesi dell'Est, gestisca la transizione industriale con un'intensità superiore a quella della normale normativa sugli aiuti di Stato". Cioè, prosegue il ministro, "la possibilità di avere un fondo che agisca, nel caso di deindustrializzazioni derivante dai Paesi dell'Est, con una intensità di aiuto superiore a quella normalmente concessa per un normale aiuto di Stato".

RIVA DI CHIERI - Intanto i lavoratori del primo turno (8-12) dell'Embraco di Riva di Chieri sono stati in presidio davanti ai cancelli dello stabilimento; sciopero per i lavoratori del secondo e terzo turno dalle 18 alle 22 e dalle 2 alle 6. ''C'è tempo fino al 25 marzo prima che partano le lettere di licenziamento. Il nostro auspicio - sottolinea all'Adnkronos Michele De Luca, rsu Uilm - è che prima di quella data azienda e governo tornino a sedersi al tavolo per trovare una soluzione per i circa 500 addetti che rischiano il posto di lavoro''.

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