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Cambride Analytica

Facebook, 3 milioni di profili coinvolti in Europa

06 aprile 2018 | 13.37
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La commissaria europea alla Giustizia Vera Jourova "ha inviato una lettera a Facebook la settimana scorsa, chiedendo maggiori chiarimenti entro due settimane. Posso confermare che ieri sera abbiamo ricevuto una risposta alla lettera: Facebook ci ha confermato che i dati appartenenti fino a 2,7 mln di persone nell'Ue possono essere stati impropriamente condivisi con Cambridge Analytica". Lo dice il portavoce della Commissione europea, Christian Wigand, durante il briefing con la stampa a Bruxelles.

"La lettera - continua Wigand - spiega anche le misure che Facebook ha adottato: studieremo la lettera in maggiore dettaglio, ma è già chiaro che questo richiederà ulteriori discussioni con Facebook sui cambiamenti introdotti, anche nel contesto delle nuove regole Ue sulla protezione dei dati e delle questioni più ampie connesse al processo democratico".

INDAGINE CRUCIALE - "Ci sarà una telefonata tra la commissaria Jourova e il Coo di Facebook Sheryl Sandberg - prosegue - all'inizio della settimana prossima. Sempre ieri abbiamo avuto l'opportunità di dire che Jourova ha parlato con il responsabile dell'Autorità di protezione dei dati personali. Un approccio coordinato delle autorità di protezione dei dati europei a quest'indagine è ora cruciale".

NUOVE REGOLE - Con le nuove regole che entreranno in vigore tra circa due mesi, prosegue il portavoce, "ci saranno molti cambiamenti. Abbiamo regole chiare in vigore fin dal 1995, la direttiva sulla protezione dei dati, che sarà ulteriormente rafforzata dal 25 maggio con un regolamento sulla protezione dei dati, nel contesto di queste ultime rivelazioni che riguardano Facebook e Cambridge Analytica".

IL CONSENSO - "Si tratta di principi sulla protezione dei dati - continua Wigand - che esistono già, come la limitazione degli scopi (per i quali possono essere utilizzati i dati, ndr) o l'ulteriore elaborazione dei dati personali. Quindi, se una società raccoglie dati di una persona per un determinato scopo, deve ottenere il suo consenso, che secondo le nuove regole deve essere esplicito, se vuole inviarli a terzi oppure utilizzarli per scopi diversi".

GLI OBBLIGHI - "Le nuove regole prevedono anche l'obbligo per chi tratta i dati di informare i consumatori rapidamente di una possibile falla nei dati, entro 72 ore. Le autorità di protezione dei dati avranno inoltre maggiori poteri sanzionatori: quando si riscontra una violazione delle leggi sulla protezione dei dati, le sanzioni saranno proporzionate all'offesa, ma - conclude - potranno ammontare fino al 4% del giro d'affari globale della società".

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