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Volvo: Geely pensa a sbarco in Borsa, ma 'a caro prezzo'

15 maggio 2018 | 18.06
LETTURA: 3 minuti

La nuova Volvo XC40
La nuova Volvo XC40

Dopo aver pagato nel 2010 1,8 miliardi di dollari per il 100 per cento di Volvo Cars, Geely punta a quotarne una parte in Borsa ma solo con una quotazione di almeno 30 miliardi. Lo rivela il Financial Times, citando fonti vicine al dossier: la richiesta del proprietario cinese dello storico marchio svedese viene considerata comunque "elevata" dal momento che valuta Volvo 10 volte i suoi utili, un rapporto eccessivo rispetto alla concorrenza tedesca premium di Daimler e Bmw. Con la differenza che questi gruppi nel 2017 hanno venduto circa 2 milioni di vetture contro le 570 mila di Volvo.

Secondo il FT, Geely - che è azionista di maggioranza in Daimler, controlla anche Lotus e LEVC, l'impresa che produce i 'black cab' londinesi - ha spiegato alle banche interessate alla quotazione (Goldman Sachs, Morgan Stanley e Citigroup, secondo indiscrezioni) di non essere interessata a IPO che valutassero Volvo meno di 30 miliardi di dollari.

Una decisione in proposito potrebbe essere fatta nel prossimo Cda del marchio in calendario nella seconda metà di maggio. Il gruppo cinese rimarrebbe in ogni caso il principale azionista e i proventi della quotazione sarebbero investiti nello sviluppo di veicoli elettrici e a guida autonoma.

Fra i punti forti dell'eventuale Ipo di Volvo, la continua crescita dell'utile (quello operativo del primo trimestre 2018 è aumentato del 3,6% a 414 milioni di dollari su ricavi balzati del 19% a 6,5 miliardi), l'esperienza sul fronte dell'elettrificazione (con il lancio del brand 100% elettrico Polestar) e soprattutto l'accesso 'facilitato' all'enorme mercato cinese.

Pochi giorni fa l’agenzia Moody’s aveva rialzato il rating di Volvo Cars portandolo da Ba2 a Ba1 con outlook stabile: una decisione motivata con il "continuo miglioramento del suo risultato operativo e dei parametri per la stima del rischio di credito, oltre che dalla nostra aspettativa di una conferma di questo trend anche nell’esercizio in corso, sostenuta dal lancio di altri nuovi modelli di successo".

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