Le pensioni d'oro, superiori ai 3mila euro mensili, costano alla collettività circa 30 miliardi di euro all'anno, e rappresentano una grave forma di disuguaglianza economica e sociale. Lo afferma il Codacons, commentando la proposta del vicepremier, Luigi Di Maio, di intervenire sulle pensioni più alte. Confrontando gli ultimi dati Istat e Inps si scopre che in Italia sono poco più di un milione (il 6,8% del totale) le pensioni superiori ai 3.000 euro mensili, per un controvalore che sfiora i 30 miliardi di euro annui.
''Se da un lato c'è chi può contare su pensioni di lusso, dall'altro - scrive il Codacons in una nota - ci sono 1,68 milioni di pensionati con un assegno che non raggiunge i 500 euro mensili (10,8% del totale) e che fanno la fame non potendo contare su un reddito dignitoso''. Per questo, spiega il presidente dell'associazione, Carlo Rienzi, ''riteniamo corretta la decisione di intervenire sulle pensioni più alte ed eliminare le gravi disuguaglianze che pesano sulla collettività. Una misura tuttavia estremamente difficile da attuare nel nostro paese, considerato che si tratta di diritti già acquisiti".