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Tria: "Nessuna manovra correttiva"

03 luglio 2018 | 12.17
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Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria (FOTOGRAMMA)
Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria (FOTOGRAMMA)

"Non è intenzione del governo adottare misure correttive in corso d'anno". Così il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, esponendo davanti alle Commissioni bilancio di Camera e Senato a Montecitorio le linee programmatiche del Mef. "Il primo obiettivo qualificante è il perseguimento prioritario della crescita economica in un quadro di crescita e inclusione all'interno di una politica di bilancio, come più volte detto, per la riduzione del rapporto debito-pil" e l'attuazione "delle riforme" ha aggiunto.

"Valutiamo ancora possibile chiudere il 2018 con un indebitamento intorno al livello programmato e confermato nel Def" dell'1,6%. "Siamo fiduciosi" ha detto il ministro dell'Economia. "I dati a consuntivo 2018 mostreranno un percorso in linea con questo obiettivo", ha proseguito, riferendo che dalla "prima interlocuzione con la Commissione europea mi sembra anch'essa orientata ad aspettare dati a consuntivo anche per l'incertezza sull'output gap". Inoltre, "è nostra intenzione non adottare misure che possano peggiorare i saldi 2018".

PAREGGIO BILANCIO - Rispondendo a una domanda sul pareggio di bilancio, Tria ha spiegato che "gli obiettivi di medio termine dovranno un po' slittare, perché dobbiamo portare a termine il contratto di governo e perché non è il momento di fare manovre troppo 'pesanti' e restrittive" visto il previsto "rallentamento della crescita".

PRESSIONE FISCALE - Il ministro dell'Economia ha affrontato inoltre la questione della pressione fiscale, spiegando che "una progressiva riduzione della pressione fiscale" è "parte essenziale delle politiche pro-crescita e in linea con le raccomandazioni della Commissione europea e le indicazioni di organizzazioni com l'Ocse". "L'impegno - ha ribadito - è ridurre progressivamente la pressione fiscale". Quindi il titolare di via XX Settembre ha aggiunto: "Non peggioreremo il saldo strutturale stiamo stimando a quanto sarà l'aggiustamento strutturale e questo non comporterà un peggioramento del saldo".

Tria si è poi augurato di "aprire un positivo dialogo con il Parlamento in vista della sessione di bilancio", annunciando tre task force sui temi-chiave della politica economica del governo: "fisco, welfare e investimenti pubblici". Quindi ha scandito: "Atti di governo che mettano in dubbio la tenuta dei conti fino a prova contraria non ce ne sono stati".

FLAT TAX - Capitolo flat tax, Tria ha sottolineato che "non si rinvia". La questione "non è se farla ma come farla" valutando "un cronoprogramma per un'applicazione progressiva" della cosiddetta tassa 'piatta'. Il ministro dell'Economia ha poi aggiunto che bisogna "programmare una flat tax che man mano si allinei agli obiettivi di legislatura". Una semplificazione fiscale, la flat tax, nella quale, ha aggiunto, verrà data priorità "a ceti medio e bassi".

DEFICIT - Sul fronte del deficit, il ministro ha detto di aver "avviato un dialogo con la Commissione europea nell'intento di fissare un obiettivo di deficit più coerente con l'obiettivo del governo di favorire crescita e occupazione", e ha definito l'obiettivo di deficit 2019 indicato nel def troppo "drastico". Il governo, ha aggiunto Tria "si applicherà per ottenere dalle autorità europee e da questo Parlamento lo spazio necessario per attuare i punti del governo". Secondo il titolare di via XX Settembre "la riduzione del debito pubblico" e la garanzia che non ci sarà nessuna "inversione di tendenza dal percorso di aggiustamento strutturale" sono necessari "per mantenere e rafforzare la fiducia degli investitori nell'economia italiana".

"Non mi piace concentrarmi sulla critica dei precedenti governi - ha osservato Tria - ma se c'è stato un crollo degli investimenti pubblici le cause possono essere varie, ma certamente non è un fatto di natura, come non è un fatto di natura la degenerazione della spesa corrente e questo ha già posto problemi nella mia capacità contrattuale in Europa". "Quando si chiede per anni flessibilità per investimenti pubblici e poi si fa il contrario - ha rimarcato ancora - è chiaro che bisogna dimostrare una svolta per avere maggiore capacità contrattuale".

QE - Quanto al Quantitative easing, Tria ha osservato che per l'Italia in arrivo dal Qe "non è stato usato per il debito ma è andato a coprire ulteriore spesa corrente". Infine, il ministro ha assicurato che "non ci saranno patrimoniali".

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