Sulle misure contro le delocalizzazioni attenzione ai ricorsi. L’indicazione arriva dall’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che oggi, in un'intervista a 'Il Sole 24Ore', interviene nel dibattito sul decreto dignità appena varato dal governo. "Non lo demonizzo - spiega -, è un testo certamente migliorabile, diciamo che è un semilavorato su cui si possono fare correzioni ed emendamenti".
Parlando del tema delocalizzazione, Tremonti dice: "Vedo molte criticità tanto nella formulazione d’insieme, quanto nelle definizioni specifiche". "Che cos’è un investimento produttivo? Cos’è l’attività economica interessata ovvero l’attività analoga? Cos’è una loro parte?", chiede l'ex ministro. "Nella formulazione attuale, che auspico venga migliorata e corretta nei passaggi successivi - avverte -, si profila un forte incremento di contenziosi, che impatta sulla credibilità anche internazionale del nostro ordinamento".
"Se il decreto non viene precisato e specificato - osserva - si presenta più che come norma positiva tipica dell’età industriale come norma di secondo grado, come norma manifesto, tipica della normativa preilluministica come il sovrano che 'avrà cura dei popoli della Carinzia'. Un impegno - conclude Tremonti - un po’ troppo indefinito".