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Energia: è online nuovo numero newsletter Gme

16 luglio 2018 | 12.08
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(Foto Fotolia) - vege - Fotolia
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È online, scaricabile dal sito www.mercatoelettrico.org, il nuovo numero della newsletter del Gestore dei Mercati Energetici (Gme). La newsletter si apre con un intervento di Claudia Checchi del REF-E su rinnovabili, efficienza e governance dell’Unione Energetica al 2030. A quasi due anni dalla pubblicazione del Winter Package, la maxi-iniziativa per il rilancio delle politiche energetiche europee varata nell’autunno 2016 “solamente una delle iniziative legislative è stata portata a compimento, con la pubblicazione della direttiva sulla performance degli edifici – sottolinea l’analista del REF-E –. Ma un significativo passo avanti è stato raggiunto negli ultimi giorni con l’accordo politico tra Commissione, Parlamento e Consiglio, su tre delle proposte ritenute al cuore dell’iniziativa: la revisione della Direttiva rinnovabili, della direttiva sull’efficienza energetica e, appunto, della direttiva sulla Governance” il cui recepimento “prevedibilmente non avverrà prima del 2020”.

Per quanto riguarda la nuova direttiva sulle rinnovabili questa definisce una parte rilevante della politica energetica per la decarbonizzazione promossa dall’Europa. “La presenza del meccanismo ETS infatti fissa vincoli di riduzione della CO2 proponendo un meccanismo di mercato che favorisce le fonti a basse emissioni e che, almeno finché l’obiettivo non viene raggiunto, dovrebbe garantire la market parity – osserva Checchi –. L’accordo, raggiunto poi sul 32%, è stato reso possibile anche grazie allo schieramento, nelle ultime fasi della trattativa, di Italia e Spagna nel gruppo dei paesi più ‘aggressivi’, originariamente formato dai nordici. L’Italia è in effetti tra i Paesi che ha fissato un obiettivo interno al 2030, seppur non vincolante, innalzando il 17% del 2020 al 28% per il 2030”.

La terza dimensione della decarbonizzazione “è quella che in prospettiva potrebbe dare il contributo più rilevante ma rimane anche quella con le maggiori difficoltà gestionali – evidenzia la ricercatrice del REF-E –. Il compromesso è stato raggiunto sull’innalzamento del target di efficienza energetica al 2030 al 32.5% (contro 30% della bozza e il 35% chiesto dal Parlamento)”. Ma il target “continua a non essere vincolante, né a livello comunitario né a livello nazionale, e anzi a livello nazionale gli Stati Membri possono continuare e decidere se calcolare gli avanzamenti raggiunti sulla base dei consumi primari, finali, dei risparmi o dell’intensità energetica”. Altra parte importante della negoziazione è stata quella riguardante il vincolo di riduzione annuale dei consumi, che la bozza aveva fissato all’1.5% e il Consiglio aveva chiesto di ridurre sostanzialmente. E in effetti il nuovo vincolo è ridotto a 0.8%, e sono state anche mantenute le attenuanti statistiche. Il regolamento sulla Governance dell’Unione energetica, infine, è la principale innovazione del pacchetto di misure introdotte a fine 2016 nonché la sfida per conciliare le diverse visioni e la presenza di obiettivi europei nel rispetto delle prerogative degli Stati Membri e in assenza di un burden sharing vincolante.

La vera novità del regolamento è la spinta verso la definizione della strategia di lungo periodo – precisa l’analista del REF-E –. Entro aprile 2019 infatti la Commissione dovrà adottare un piano per la realizzazione degli accordi di Parigi, che tenga in considerazione da un lato l’obiettivo di contenimento dell’innalzamento della temperatura al di sotto dei 2 gradi, dall’altro il budget di CO2 rimanente nell’ipotesi di contributo nullo dell’Unione Europea alle emissioni di CO2 entro il 2050 e negativo successivamente. L’ipotesi prevista dalla Road Map 2011 del Parlamento inizia così ad essere contemplata negli scenari della Commissione. Insieme al piano nazionale definitivo, che deve essere consegnato dagli Stati Membri nel 2019 dopo una prima versione per la discussione da presentare entro fine 2018, gli Stati Membri dovranno presentare anche la loro visione di lungo periodo fino al 2050. L’Italia – conclude Checchi – è già al lavoro per la stesura del Piano Nazionale al 2030, che dovrà a questo punto contenere una revisione su diversi aspetti della Sen 2017.”.

All’interno del nuovo numero sono pubblicati, inoltre, i consueti commenti tecnici, relativi i mercati e le borse elettriche ed ambientali nazionali ed europee, la sezione dedicata all’analisi degli andamenti del mercato del gas italiano e la sezione di analisi sugli andamenti in Europa, che approfondisce le tendenze sui principali mercati europei delle commodities.

La nuova pubblicazione GME riporta, inoltre, i dati di sintesi del mercato elettrico per il mese di giugno 2018.

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