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Boeri al contrattacco

20 luglio 2018 | 07.27
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Si infiamma lo scontro tra il governo e il presidente dell'Inps, Tito Boeri. A provocare scintille il decreto dignità. La prima stoccata arriva da Boeri, che in audizione nelle commissioni Finanze e Lavoro della Camera, risponde alle dichiarazioni del ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, secondo cui la stima contenuta nella relazione tecnica che accompagna il dl dignità, sulla perdita di 8.000 posti di lavoro, è una valutazione politica.''Affermare che le relazioni tecniche esprimono un giudizio politico significa perdere sempre più contatto con la crosta terrestre'' ha detto Boeri, provocando la reazione di Palazzo Chigi.

Secondo quanto filtrato da fonti dell'esecutivo, le parole del presidente dell'Inps hanno suscitato forte irritazione per i toni e i contenuti. Fonti vicine al premier Giuseppe Conte hanno parlato di ''toni inaccettabili e di espressioni fuori luogo'', a maggior ragione se arrivano da una figura che dovrebbe mantenere un profilo squisitamente tecnico. Anche Luigi Di Maio, su Facebook, ha puntato il dito contro il presidente dell'Inps. "Boeri dice a me di aver perso il contatto con la realtà - ha scritto il vicepremier -. La verità è che si si è seduto sui banchi dell'opposizione. Non è la prima volta, speriamo sia l'ultima".

Durante l'audizione, Boeri ha spiegato che affermare che le relazioni tecniche esprimono un giudizio politico, significa ''mettersi in orbite lontane dal nostro pianeta". "E' un esercizio molto pericoloso - ha osservato Boeri - perché, prima o poi, per spiegare perché si fanno certe cose e non si possono farne altre, bisognerà spiegare ai cittadini quali sono i vincoli di cui è costellato il mondo reale''. Boeri si è quindi rivolto indirettamente al ministro dell'Interno, Matteo Salvini. ''Non posso prendere neanche in considerazione richieste di dimissioni online e le minacce da parte di chi dovrebbe presiedere alla mia sicurezza personale'' ha scandito. Immediata la risposta del titolare del Viminale che ha replicato: "Minacce a Boeri? Ma quando mai. Il presidente super-attaccato alla poltrona dimostra ancora una volta grande fantasia, come quando chiede più immigrati per pagare le pensioni, o quando difende la legge Fornero". Quindi l'affondo: "Se vuole fare politica con la sinistra che l'ha nominato si candidi, altrimenti lavori per migliorare la qualità dei servizi offerti dall’Inps ai cittadini".

Nei documenti dell'Inps si legge che le stime ''possono apparire addirittura ottimistiche se si tiene conto che ai lavori in somministrazione vengono estese tutte le restrizioni stabilite dal decreto per i contratti a tempo determinato". Quella degli 8.000 posti di lavoro in meno è stata una stima inviata al ministero del Lavoro il 6 luglio alle 12.23 ma, ha detto Boeri, ''bisogna almeno sfogliarla per capirne i contenuti''. "La stima dell'impatto occupazionale negativo - ha detto Boeri - è pervenuta al ministero una settimana prima della trasmissione del provvedimento alla presidenza della Repubblica''.

Dalla ricostruzione si evince che l'Inps ''ha condotto le stime su dati quasi interamente forniti dal ministero del Lavoro (comunicazioni obbligatorie) - ha spiegato ancora il presidente dell'Inps - e ha avuto due giorni a disposizione per effettuare le stime, una volta ricevuti i dati dal ministero''. Inoltre, la relazione tecnica con la stima dell’impatto occupazionale negativo ''è pervenuta al ministero una settimana prima della trasmissione del provvedimento alla presidenza della Repubblica''. Il presidente dell'Inps ha quindi precisato: ''Io personalmente non sono affatto contrario allo spirito'' del decreto legge dignità. ''Ma questo non mi esime dal fare i conti con la realtà che, spesso, ci impone delle scelte fra avere più di una cosa desiderata e meno di un'altra in qualche modo auspicabile''.

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