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Usura bancaria, indagato Savona

20 luglio 2018 | 11.34
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(Fotogramma)
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Il ministro degli Affari europei Paolo Savona è tra gli indagati nell'ambito di un'inchiesta della procura di Campobasso per presunta usura bancaria. Lo riporta la stampa locale del Molise, spiegando che l'inchiesta coinvolge diverse personalità che erano ai vertici di Unicredit tra il 2005 e il 2013. La denuncia è partita dall'avvocato Luigi Iosa, esperto di diritto bancario e finanziario: "La denuncia - conferma all'AdnKronos l'avvocato Iosa - è per conto di una società in liquidazione che ha costruito parchi eolici nel Sud Italia per una presunta applicazione di tassi usurari tra il 2005 e il 2013". Il fatto che Savona sia tra gli indagati, con altri ex vertici di Unicredit, spiega il legale "è un atto dovuto".

"La giurisprudenza della Cassazione - osserva l'avvocato Iosa - impone di indagare i vertici delle banche perché per legge hanno un ruolo di garanzia e controllo. E' un atto dovuto per questa presa di posizione della Cassazione, poi il pm valuterà nello specifico". Al momento è stata chiesta una proroga delle indagini.

Che sia un "atto dovuto a garanzia degli indagati" lo precisa poi in una nota il procuratore di Campobasso, Nicola D'Angelo, in riferimento all'iscrizione nel registro delle notizie di reato di 22 persone, tra le quali il ministro degli Affari europei.

"Il fascicolo - afferma il procuratore - è stato incardinato a seguito di un esposto presentato dai legali rappresentanti di una società a responsabilità limitata i quali lamentano che, nell'ambito delle operazioni bancarie intervenute, in un arco temporale di oltre un decennio, sui conti correnti intestati alla società - già in essere presso Rolo Banca 1473, poi confluita in Unicredit spa - sarebbero stati applicati interessi usurai".

"L'iscrizione nel registro notizie di reato di tutti i soggetti (direttori di filiali, presidenti dei consigli di amministrazione ed amministratori delegati degli istituti di credito interessati, succedutisi nel tempo rispetto al periodo oggetto di contestazione - e individuati in numero di 22 dalla polizia giudiziaria delegata per le indagini), astrattamente responsabili del reato denunciato, costituisce atto dovuto a garanzia degli indagati - sottolinea il procuratore D'Angelo -. Trattasi infatti di adempimento volto ad evitare che la condotta di taluno sia oggetto di indagine da parte della procura della Repubblica per un periodo di tempo indeterminato e senza un controllo giurisdizionale sull'attività in corso, così come invece imposto dal codice di rito".

"Le indagini, tuttora nella fase preliminare, sono volte - prosegue il procuratore - come per legge, a verificare sia l'effettiva configurabilità del reato prospettato in denuncia sia, in caso affermativo, le posizioni e le condotte dei singoli soggetti astrattamente coinvolti".

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini , al termine del consiglio federale della Lega, ha commentato così la notizia: "Personalmente spero che la giustizia faccia velocemente il suo corso perché ritengo che Paolo Savona sia una delle persone più pulite, corrette e oneste del Paese ed è una di quelle che stimo di più".

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