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Di Maio: "Con la Lega non c'è una gara"

08 agosto 2018 | 14.22
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Nessuna gara M5S-Lega. Il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, a 'L'Aria che tira Estate' su La7, spiega che con il Carroccio "non stiamo facendo una gara a chi segna più punti. Lega e M5S stanno facendo al meglio quello che hanno promesso. Non c'è una gara per segnare punti ma per risolvere il più possibile i problemi degli italiani". Dopo tanti anni e dopo "decreti per salvare le banche degli amici degli amici, a favore delle lobby e delle aziende che sfruttano e daneggiano quelle che lavorano bene, iniziamo ad invertire la tendenza", sottolinea Di Maio parlando del via libera al decreto legge Dignità.

"Una vittoria dei cittadini italiani", un provvedimento che "non risolve tutti i problemi degli italiani perché ci sono tanti problemi da risolvere" ma inizia ad affrontarli. Con questo provvedimento, aggiunge Di Maio, "siamo il primo Paese in Europa che abolisce la pubblicità per il gioco d'azzardo; il primo Paese in Europa che riprende i soldi alle aziende che decidono di delocalizzare e si tutelano i giovani riducendo la precarietà".

"Stiamo cominciando a dare dignità ai lavoratori ma veniamo attaccati dalla sinistra e dai sindacati - lamenta il vicepremier - Questo la dice lunga sul perché destra e sinistra e i partiti tradizionali sono superati. Quelli che dovevano difendere le fasce più deboli ora parlano con il giornale di Confindustria".

Questo dl Dignità, sottolinea il ministro del Lavoro, commentando le norme introdotte con il decreto, "è rivolto a quei ragazzi che lavorano nei centri commerciali dal lunedì alla domenica o nelle grandi multinazionali dove ti dicono 'o me li fai sfruttare i tuoi figli o noi ce ne andiamo all'estero'. Non sono più disposto a sottomettermi a questo ricatto come governo: se vogliono stare sul suolo italiano devono dare un trattamento dignitoso ai nostri cittadini altrimenti glielo faccio io il biglietto per andare all'estero".

Di Maio parla anche dell'Ilva. "Sarà la legge a dirmi cosa devo fare. Non sarà mai Di Maio a revocare o meno la gara" dice il vicepremier. Quanto ai tempi del parere dell'Avvocatura dello Stato, alla quale è stata inviata la lettera del ministro con la richiesta di parere in merito a possibili anomalie, l'auspicio è che possa arrivare "nei giorni di Ferragosto".

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