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Maternità

Congedo parentale, come funziona

01 settembre 2018 | 07.29
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Tornata dal congedo maternità obbligatorio, la lavoratrice ha a disposizione altri 6 mesi di permesso grazie al congedo parentale. Questi giorni di permesso possono essere fruiti entro il compimento del dodicesimo anno di età del figlio, ma soltanto in alcuni casi vengono retribuiti. Nel dettaglio, il giorno di permesso, preso usufruendo del congedo parentale, viene pagato - ma nella misura del 30% dello stipendio - se goduto nei primi 6 anni di vita del bambino. Anche quelli presi nel periodo che va dai 6 agli 8 anni di età del figlio sono retribuiti al 30%, ma solamente se il reddito del richiedente è pari ad almeno 2,5 volte l'importo del trattamento minimo di pensione. Quindi il congedo parentale è uno strumento utile perché permette in caso di esigenze particolari di assentarsi dal lavoro, ma non è molto conveniente per l'aspetto economico.

Ecco perché molte lavoratrici decidono di rinunciare al congedo parentale, preferendo i permessi per l'allattamento. Si tratta di permessi di 2 ore (per le lavoratrici impiegate per almeno 6 ore) o 1 ora al giorno (per chi segue un orario ridotto) usufruibili fino al compimento del primo anno di età del figlio. Il vantaggio rispetto al congedo parentale è che i riposi per allattamento sono pagati al 100%. In alternativa al congedo parentale ci sono i voucher baby sitter o asilo nido, un rimborso spese fino a 600 euro al mese per i costi della retta dell'asilo o del servizio baby-sitting che può essere usufruito per 6 mesi dalla lavoratrice dipendente, per 3 mesi da quella autonoma.

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