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Boeri: "Su pensioni scelte inique"

28 settembre 2018 | 13.59
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"Porsi l'obiettivo di aumentare il numero dei pensionati dando pensioni piene è un grande gesto di irresponsabilità e di profonda iniquità". Così il presidente dell'Inps, Tito Boeri, intervenendo a un convegno sui 120 anni dell'istituto di previdenza. "Mettiamo pure che per ogni pensionato ci sia un nuovo lavoratore giovane - ha spiegato - ma bisogna tenere conto che chi va in pensione oggi in media ha una retribuzione di 36 mila euro lordi all'anno, mentre un giovane assunto con contratto a tempo indeterminato, oggi cosa molto rara, ha una retribuzione di 18 mila euro lordi, ci vorrebbe l'intera retribuzione di due giovani per pagare una pensione". "Si stanno toccando equilibri molto delicati, è un grande gesto di irresponsabilità. Il patto intergenerazionale si regge non solo sulla sostenibilità finanziaria ma deve avere anche una percezione di equità. L'iniquità di queste scelte è un pericolo molto serio", ha osserva ancora Boeri.

Per "un governo che si pone l'obiettivo esplicito di aumentare di mezzo milione i pensionati - ha sottolineato - direi che si dovrebbe parlare di un esecutivo non previdente". "Si dice che questo servirà a liberare opportunità di lavoro per i giovani ma non c'è alcuna relazione automatica né garanzia che questo avvenga - ha aggiunto - perché le aziende reagiscono a secondo delle situazioni in cui si trovano e potrebbero approfittare di questo per gestire lo smaltimento degli organici". "Nella storia del nostro paese non c'è mai stata una sostituzione" di posti di lavoro "fra pensionati e giovani", ha detto ancora Boeri.

"C'è un solo spreco che oggi potremmo davvero ridurre in modo consistente senza danneggiare nessuno, è lo spreco dato dagli oneri sul nostro debito pubblico, dal cosiddetto spread", ha osservato il presidente dell'Inps. "Si sente dire - ha proseguito - che si potrebbero finanziare operazioni come quelle delle pensioni riducendo gli sprechi nel Paese, questa è una litania molto diffusa in realtà gli sprechi sono così difficili da ridurre perché in realtà la riduzione di ogni spreco viene a danneggiare qualcuno che perde un trattamento di favore".

Per Boeri, "non c'è alcuna ragione per cui il nostro paese debba avere 100 punti di interessi in più da pagare sul proprio debito pubblico di un paese come il Portogallo che ha lo stesso livello di debito pubblico italiano o si debba pagare fino a 150 punti in più rispetto alla Spagna". "Questa spesa pubblica aggiuntiva che noi dobbiamo destinare al pagamento degli interessi sul nostro debito pubblico è davvero uno spreco - ha concluso - ci sono cause legate alle scelte politiche condotte nel nostro paese dietro la dinamica dello spread".

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