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A 'Technology for All' satelliti e droni sentinelle delle infrastrutture

04 ottobre 2018 | 18.22
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Satelliti COSMO-SkyMed
Satelliti COSMO-SkyMed

Satelliti e droni possono diventare le vere sentinelle a guardia delle infrastrutture critiche italiane. I sistemi di navigazione possono invece spingere lo sviluppo delle auto a guida autonoma, l'aerofotografia aiuta a prevedere le voragini stradali e la realtà aumentata alza il livello di addestramento del personale di soccorso . Tutto questo è "Technology for All 2018", il forum dedicato all’innovazione tecnologica per il territorio e l’ambiente, i beni culturali e le smart city, apertosi oggi a Roma. Alla kermesse spazio anche ai geodati, le informazioni che arrivano dallo spazio e sono in grado di rendere più precisa la mappatura del territorio.

Organizzato da MediaGeo e giunto alla sua quinta edizione, l'evento è stato inaugurato all’Istituto Superiore Antincendi del Corpo dei Vigili del Fuoco, dove chiuderà i battenti domani. E in questo perimetro hanno "volato" i droni dei Vigili del Fuoco. Con l’ausilio di video, il direttore centrale per l’Emergenza dei VVF, Giuseppe Romano, ha mostrato come dal drammatico crollo del Ponte Morandi a Genova al terremoto ad Amatrice fino alla valanga di Rigopiano, sia sempre più intenso e proficuo l'impiego di droni nei soccorsi per le catastrofi naturali e le grandi emergenze.

In particolare, Romano ha riferito l'intensa attività di volo svolta con sistemi a pilotaggio remoto, droni che tutelano la vita dei vigili del fuoco e che riescono ad arrivare vicinissimi alle zone di emergenza, in caso di catastrofi. Numerosi gli interventi istituzionali nel corso della conferenza inaugurale sul tema "Nuove tecnologie per il monitoraggio e la sicurezza delle infrastrutture e del territorio". L’assessore Roma Semplice di Roma Capitale, Flavia Marzano, ha sottolineato come "le tecnologie sono fondamentali per rendere un territorio realmente SMART, che per me significa Sostenibile, Mobile, Accessibile, Resiliente,‎ Trasparente".

La tecnologia, ha scandito Marzano, "deve davvero essere per tutti, come ricorda il titolo di questo convegno, non solo perché deve essere trasparente, ma anche e soprattutto perché deve essere accessibile a tutti per facilitare la vita a tutti". Nel suo intervento, Pasquale Maglione, membro della Commissione Agricoltura della Camera, ha sottolineato come "Technology for All 2018" rappresenti un momento di confronto fondamentale "tra le conoscenze accademiche, che nel campo della geomatica sono avanzatissime, ‎e le necessità reali degli operatori".

Maglione ha quindi ricordato come, solo per fare un esempio, in agricoltura "le conoscenze e tecnologie disponibili siano ancora sfruttate in modo marginale, appena all'1%, mentre potrebbero fornire un contributo enorme per migliorare la produttività agricola e la sostenibilità di queste attività".

Ad accendere un faro sulla necessità che "i diversi Enti facciano sistema in modo strutturato e sistematico per garantire la sicurezza delle infrastrutture del territorio" è stato il capo della Segreteria Tecnica del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Dimitri Dello Buono. In particolare, Dello Buono ha commentato che "è fondamentale la condivisione dei dati in mano alle diverse amministrazioni". "Dato è una declinazione del verbo dare non del verbo trattenere" ha chiarito Dello Buono. "I cassetti delle Pa sono pieni di informazioni" ma, ha osservato, non vengono scambiate mentre "solo condividendo i dati è possibile elaborarli, integrarli per avere informazioni davvero utili e quindi conoscenza". "Con questo in mente abbiamo scritto il decreto Genova" ha scandito il dirigente del Mit.

Di integrazione delle tecnologie ha parlato invece Massimo Comparini, Responsabile Geoinformazione di Leonardo-Telespazio e amministratore delegato di e-GEOS. "Le tecnologie spaziali -ha rimarcato- sono essenziali per il monitoraggio delle infrastrutture". Comparini ha rilevato come "le tecniche di interferometria radar vedono l'Italia leader grazie alla costellazione di satelliti COSMO-SkyMed che consentono di seguire nel tempo scostamenti millimetrici del terreno".

I satelliti, ha spiegato ancora Comparini, "non permettono ancora un monitoraggio real-time ma mediante la fusione, attraverso tecniche di big data analytics, con i dati di sensori in situ e da drone, si possono estrarre le informazioni rilevanti al momento giusto, ovvero prima di fenomeni critici, e nei tempi più rapidi possibili". "Si può attuare un monitoraggio dinamico durante il ciclo di vita delle infrastrutture e supportare la programmazione di interventi" ha detto infine il manager del Gruppo Leonardo.

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