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Standard Ethics declassa l'Italia

11 ottobre 2018 | 11.15
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Dopo Fitch anche l'agenzia di rating extra-finanziaria Standard Ethics, che misura la sostenibilità delle imprese e il livello di compliance alle indicazioni della Ue, esprime preoccupazione per le nuove politiche del Governo italiano. L'agenzia ha deciso di declassare a 'negativo' l'outlook della Repubblica Italiana, che ha rating EE+, un gradino sotto l'eccellenza delle tre E. Ed esprime "forti riserve sulla proposta avanzata dal Governo italiano di fornire una indennità di disoccupazione".

Le nuove politiche del Governo italiano in materia sociale, economica e di immigrazione "saranno gli argomenti che porteranno a una revisione del Rating italiano", scrive l'agenzia, spiegando che "l’inatteso deterioramento del linguaggio adottato dal Governo italiano nelle dichiarazioni dirette alle Istituzioni europee – e a volte anche nei confronti di altri Stati membri – genera preoccupazione".

Con un invito: "Dichiarazioni ufficiali verbali e scritte più equilibrate e prudenti sono fondamentali per future relazioni positive in Europa. Qualsiasi altra opzione potrebbe rappresentare un rischio per l'Unione. Inoltre, come rilevato dalla Banca Centrale Europea, una comunicazione da reality show avrebbe anche impatti negativi sulla credibilità finanziaria italiana".

Quanto al giudizio sulle spese di carattere morale del reddito di cittadinanza, è un'ipotesi che "fa presagire un'alterazione dei diritti individuali e può essere considerata l'inizio di una forma di potere pubblico di natura "etica" non compatibile con i valori fondanti della Ue".

Standard Ethics esprime preoccupazione per un approccio che "sembra anche andare contro la Costituzione italiana e i Trattati europei: l'Articolo 3 della Carta costituzionale italiana sancisce che nessun cittadino può essere privato di alcun diritto sulla base delle diverse condizioni sociali e personali; gli articoli 21 e 22 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea contengono disposizioni analoghe".

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