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Alitalia allo Stato, Fs in campo

12 ottobre 2018 | 17.59
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(Fotogramma)
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Il governo stringe sul dossier Alitalia e punta a tagliare il traguardo del 31 ottobre prossimo, giorno in cui scade la procedura di vendita, con una soluzione per il futuro della compagnia in amministrazione straordinaria. Soluzione che vedrà l'ingresso dello Stato nel capitale della newco, il coinvolgimento di altre aziende pubbliche, Fs in primis e Cdp, e l'arrivo di un partner industriale internazionale. Proprio di oggi pomeriggio è l'ufficializzazione da parte di Fs Italiane della presentazione di una manifestazione di interesse per Alitalia "necessaria - spiega la società - per analizzare al meglio il dossier", ma non vincolante in questa fase.

L'obiettivo del governo non è solo quello del salvataggio, ma del rilancio di Alitalia che, ha detto il vicepremier Di Maio, è "una compagnia che ci deve permettere di andare a prendere i turisti nel mondo". L'esecutivo punta a fare dell'ex compagnia di bandiera una leva di attrazione turistica salvaguardando i livelli occupazionali, con la previsione di un investimento complessivo fino a 2 miliardi di euro. A tracciare la rotta da seguire sono stati il premier Giuseppe Conte e i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini in vista delle prossime cruciali scadenze per l'aviolinea. Ma sul ruolo del Mef in questa partita, arriva la presa di posizione del ministro del Tesoro, Giovanni Tria. "Penso che delle cose che fa il Tesoro ne debba parlare il ministro dell'Economia e io non ne ho parlato", precisa da Bali. In un'intervista, Di Maio aveva spiegato che "il ministero dell’Economia convertirà in equity parte del prestito con cui coprirà la quota del 15% di partecipazione nella Newco". Nessun contrasto, ma piena sintonia, comunque, precisa in serata il vicepremier Di Maio che, interpellato su un presunta divergenza con Tria sulla vicenda, ha fatto notare che è "nel contratto di governo". "Si andrà avanti - spiega - perché siamo d'accordo come ministri, come forze politiche, il presidente del Consiglio sostiene questa ipotesi, quindi avremo tutto il modo per arrivare all'obiettivo senza alcun tipo di scontro o di controversie". "Io so quello che c'è scritto nel contratto di governo - aggiunge -, dove è chiaro ed evidente che abbiamo sempre detto che Alitalia non va svenduta a pezzettini per farne uno spezzatino, Alitalia va rilanciata per riuscire a fare politiche turistiche senza perdere soldi dello Stato".

Nell'atteso incontro al Mise con le organizzazioni sindacali confederali, rappresentate ai massimi livelli, le federazioni di categoria e le associazioni professionali Di Maio ha illustrato oggi la direzione di marcia sul dossier. Molte le carte che rimangono ancora coperte sui dettagli dell'operazione che, nelle sue grandi linee, sembra ormai impostata. Il primo punto fermo è quello dei tempi: "Il termine della procedura è quella del 31 ottobre e vogliamo rispettare questa scadenza. Attendiamo l'arrivo entro quella data di un'offerta vincolante", dice Di Maio.

L'architettura della nuova governance di Alitalia è ancora "da definire e da chiarire" ma uno dei capisaldi è quello della presenza dello Stato nel capitale della nuova con la conversione in equity del prestito ponte. A questo si aggiungono il ruolo strategico di Fs spa, auspicabilmente, sottolinea il ministro, "anche finanziario" e il ruolo di Cdp per il finanziamento della flotta.

"Vediamo quale sarà la composizione dell'equity. Non mi voglio sbilanciare ma ci sono tre auspici: il primo è che ci sarà il Governo direttamente con una conversione di una parte del prestito, il secondo è una partnership strategica con le Fs, ed è auspicabile anche finanziaria, e il terzo è che, dal momento che dobbiamo cambiare la flotta, sono sicuro che Cdp ci possa dare una mano nell'operazione di finanziamento di acquisto o leasing di nuovi aerei", spiega Di Maio che non vede ostacoli da parte della Ue. Con Bruxelles, "c'è un'interlocuzione in corso", dice citando il caso della Francia dove lo Stato detiene il 14,8 % nella compagnia. E la Ue, intanto, avverte ancora una volta oggi: "L'intervento pubblico deve rispettare norme su aiuti Stato".

Altro pilastro è il partner internazionale. Di Maio non fa nomi ma assicura che molte sono le compagnie interessate, anche europee. "Non vi dico nulla", risponde, al termine dell'incontro, a chi gli chiede se tra i possibili partner industriali ci fosse una preferenza per quelli cinesi o nordamericani, come Delta. "Nessun pregiudizio" poi nei confronti delle tre compagnie che avevano presentato un'offerta nell'ambito della procedure, e cioè Lufthansa, Easyjet e Wizzair. "Dico solo -precisa subito - che chi vuole partecipare al progetto non deve pensare a come fare guerre di posizione sulle rotte ma a un piano industriale capace di rilanciare il turismo dell'Italia nel mondo".

Sul fronte 'caldo' dell'occupazione da Di Maio arrivano altre rassicurazioni. Per Alitalia, infatti, ha prospettato il 'modello Ilva', caro ai sindacati. "Se si farà una bad company, questa non riguarderà i lavoratori. questo voglio dirlo chiaramente. L'obiettivo - dice - è salvaguardare i livelli occupazionali. Lavoriamo a un piano di rilancio che vuole ambire a nuove assunzioni di personale tecnico qualificato". Insomma, sintetizza Di Maio, "abbiamo un piano ambizioso non solo per salvare ma per rilanciare la compagnia, non ragioniamo su una linea di galleggiamento. Se vogliamo trattare Alitalia come un pacco di cui disfarci, allora facciamo tornare i governi di prima. Ma, siccome i cittadini il 4 marzo ci hanno chiesto di avere idee ambiziose e rivoluzionarie, per noi Alitalia deve essere l'occasione, senza doverci mettere altri soldi pubblici, per dimostrare la volontà di un Paese di saper sfruttare le opportunità che ha".

E il premier Conte, che definisce "ottimo" il lavoro svolto da Di Maio, assicura: "C'è massimo impegno da parte del governo per rilanciare Alitalia e il suo ruolo strategico per l'offerta del turismo in Italia" e "creare una partnership tra Fs e uno o più aziende partecipate dello Stato va in questa direzione". "Oggi la competitività dell'impresa turistica è affidata alla possibilità di raggiungere le mete a costi accessibili e orari intelligenti - aggiunge - L'ingresso di Ferrovie, in questo senso, permetterebbe ad esempio di lavorare al biglietto unico treno-aereo: un turista, quando arriva in Italia, potrebbe spostarsi in tutto il Paese".

Di "compagnia di bandiera al servizio del Paese, serve un’Alitalia sempre più competitiva ed efficiente", parla il vicepremier Salvini. "Nessuna svendita a compagnie straniere, nessuno spreco come in passato, nessuno spezzatino ma una serio piano di rilancio come quello preparato dal governo. Avanti così", dice. "Il rilancio di Alitalia ha bisogno di un approccio di sistema", afferma poi il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli. "Fs può dare un contributo decisivo a quella integrazione modale che serve per raggiungere in modo sostenibile e valorizzare le bellezze del nostro Paese".

Positive le prime reazioni dei sindacati, che ora attendono fatti concreti. "I tempi sono molto stretti ed entro fine mese è tardi, la lettera non può arrivare il 31 ottobre ma nelle prossime ore e giorni". E' la sollecitazione che arriva dal numero uno della Cgil, Susanna Camusso. "Il giudizio è positivo sull'attenzione ai lavoratori, sul resto l'impegno è importante ma bisogna che si concretizzi davvero".

Per Carmelo Barbagallo, "si sta partendo col piede giusto e ci auguriamo che si faccia di tutto per chiudere questa vertenza come fatto con Ilva senza esuberi ma con un piano di rilancio". E. rileva poi, il segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello, "per la prima volta veniamo ad un incontro su Alitalia in cui non ci viene presentata una situazione di morti e feriti".

I sindacati sono pronti a proseguire il confronto e a entrare nel merito del nuovo piano di Alitalia. Una nuova convocazione è attesa a breve, già la prossima settimana. Nei prossimi giorni dovrebbe partire il confronto al ministero del Lavoro nell'ambito della procedura per il rinnovo della cigs al 23 marzo prossimo.

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