La tanta "urgenza" nel presentare la riforma della governance di Bpm contestata da alcuni soci "è stata la prima azione di commitment, di impegno verso tutti. Forse nell'urgenza non si fa tutto al meglio, però i risultati dicono che abbiamo fatto bene ad anticipare i tempi".
Così il consigliere delegato di Bpm, Giuseppe Castagna, difende la riforma dello statuto prima del voto in assemblea. Castagna ripercorre gli ultimi mesi prima del rinnovo dei vertici ricordando le "pressioni" di Bankitalia, l'outlook negativo delle agenzie di rating e le dimissioni dell'ex Ad Piero Montani.
"Noi - dice - siamo la Bpm, non una popolare di un posto qualsiasi e dobbiamo prenderci responsabilità che guardino all'interesse unico della nostra banca". L'Ad chiede ai soci il voto favorevole alla riforma, sottolineando che "i consigli non hanno perso tempo e in meno di tre mesi l'opinione pubblica dei mercati sta cambiando".
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