cerca CERCA
Giovedì 28 Marzo 2024
Aggiornato: 10:45
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Borsa, Europa in rosso. Milano -0,89%

01 ottobre 2014 | 19.19
LETTURA: 4 minuti

A Piazza Affari misto il comparto bancario. Tra gli energetici Enel ha terminato la seduta in calo dell'1,24%, Eni ha ceduto l'1,38%, Snam. Fiat Chrysler ha terminato con una flessione del 2,55%

Foto Infophoto - INFOPHOTO
Foto Infophoto - INFOPHOTO

In rosso le principali piazze azionarie del Vecchio Continente in chiusura di giornata. Molti i dati macroeconomici che hanno influito negativamente sull'andamento degli indici. Anche oltreoceano la pioggia di indicazioni, mediamente sotto le attese del mercato, ha spinto al ribasso i listini Usa. In scia a questi ultimi le Borse del Vecchio Continente hanno ulteriormente peggiorato le loro performance. L'attesa è ora sulle prossime mosse della Bce, in particolare sui dettagli ulteriori relativi al piano di Abs. In Italia intanto il Governo rivede le stime sui conti pubblici e annuncia lo slittamento del pareggio di bilancio al 2017. La Francia prevede invece un deficit per l'anno in corso al 4,4% del Pil.

In questo scenario, Parigi cede l'1,15%, Amsterdam -1,03%, Lisbona -1,03%, Londra -0,98%, Francoforte -0,97%, Bruxelles -0,71%, Madrid -0,67%, Zurigo -0,52%. A Milano il Ftse Mib ha chiuso la seduta cedendo lo 0,89% a 20.706 punti, mentre l'All Share ha perso lo 0,78% a 21.858.

Viaggiano intanto in deciso ribasso i listini principali a Wall Street: il Dow Jones è in calo dell'1,13% a 16.850 punti e il Nasdaq segna -0,97% a 4.449. Dagli Usa il solo dato macroeconomico positivo ha riguardato oggi la creazione di nuovi posti di lavoro. Nel mese di settembre sono stati 213mila nel settore privato, secondo quanto ha reso noto l'istituto di ricerca Adp. Il consensus su settembre indicava 210 mila, dunque il dato è migliore delle attese.

Sempre oltreoceano, in calo le scorte di petrolio: nella settimana che si è conclusa il 26 settembre sono diminuite di 1,363 milioni di barili. Il dato è inferiore alle attese degli analisti che si attendevano un aumento di 900mila. Peggiore delle attese anche l'indice Ism manifatturiero che nel mese di settembre è sceso a 56,6 punti dai 59 del mese precedente. Così anche l'indice Pmi manifatturiero elaborato da Markit che è calato a settembre a 57,5 punti, rispetto ai 57,9 del mese precedente. E ancora, dato inferiore alle aspettative, quello relativo alle spese per costruzioni: -0,8% contro un aumento atteso dello 0,5%.

In difficoltà anche l'attività manifatturiera europea: la contrazione riguarda la Spagna, l'Inghilterra e la Germania. Ad espandersi, invece, l'Italia, con un punteggio di 50,7 punti a settembre rispetto al 49,8 di agosto.

"Nonostante i dati deludenti allontanino il rialzo dei tassi della Fed, la voglia di vendite sul mercato - commenta Vincenzo Longo, analista di Ig - non sembra placarsi. Crediamo che l'avvio dell'ultimo trimestre dell'anno possa aver spinto molti gestori a una rotazione di portafoglio, cercando di preservare i guadagni realizzati sinora. I Treasury rappresentano un alternativa sicura e gli investitori sembrano dirigere verso il comparto governativo la liquidità proveniente dall'azionario".

Tra le blue chips, misto il comparto bancario: Mediobanca chiude con un progresso dell'1,47%, Banco Popolare +1,46%, Bpm +1,09%m Unuicredit +0,72%, Bper +0,08%. In flessione Intesa Sanpaolo (-0,33%), Ubi Banca (-0,75%). Mps ha ceduto l'1,05%. Peggio gli assicurativi con Unipolsai che lascia sul terreno lo 0,98% e Generali -0,96%. Tra gli energetici Enel ha terminato la seduta in calo dell'1,24%, Eni ha ceduto l'1,38%, Snam -1,23%. Chiusura in calo anche per Pirelli dopo che ieri il presidente e ad Marco Tronchetti Provera ha confermato i target per il 2014.

Fiat Chrysler ha terminato con una flessione del 2,55%. Fca ha comunicato oggi che con poco meno di 31 mila vetture immatricolate e un aumento di quota del 4,4% rispetto allo scorso anno, a settembre e' cresciuta più del mercato italiano dell'auto. La cassaforte Exor ha terminato la seduta in flessione dell'1,33%.

La multiutility Hera ha chiuso in calo dello 0,95%. La società prevede nel piano industriale 2014 - 2018 un valore della produzione di 5,8 miliardi di euro (rispetto ai 4,7 miliardi del 2013), un margine operativo lordo (Mol) di 1.020 milioni (contro gli 810 milioni nel 2013) e un utile per azione in crescita ad un tasso medio annuo di circa 5%. Nel periodo, gli investimenti complessivi ammonteranno a circa 2,1 mld di euro, di cui il 70% sarà destinato alla filiera reti prevedendo oltre 200 milioni per le gare gas. Il presidente Tomaso Tommasi di Vignano ha confermato la politica di dividendi degli ultimi 4 anni.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza