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Generali: utile stabile nei nove mesi, salirà dividendo 2014

06 novembre 2014 | 13.47
LETTURA: 6 minuti

La compagnia chiude il periodo con un risultato di 1,6 mld di euro, poco variato dal 2013.

Il Leone di San Marco, simbolo delle Assicurazioni Generali.
Il Leone di San Marco, simbolo delle Assicurazioni Generali.

Le Generali archiviano i primi nove mesi dell'anno con un utile netto stabile, poco sotto il consensus delle stime degli analisti, penalizzato da oneri straordinari, e con una crescita del 13% del risultato operativo. Buone notizie per i soci: per il 2014 la compagnia prevede di distribuire un dividendo in crescita rispetto al 2013. E' slittata a data da destinarsi, invece, la nomina dell'amministratore che avrebbe dovuto sostituire Paolo Scaroni nel board della compagnia triestina.

Le Assicurazioni Generali hanno chiuso i primi nove mesi del 2014 con un utile netto di 1.588 mln di euro, pressoché stabile rispetto a 1.591 mln nei primi nove mesi del 2013. A frenare il risultato sono oneri non ripetibili registrati nel primo semestre, relativi in particolare alla dismissione di Bsi, che ha generato un impatto negativo di 113 mln, rispetto agli utili generati dalle dismissioni dell'anno scorso.

Nel terzo trimestre l'utile netto di competenza del gruppo è di 513 mln, in lieve miglioramento da 510 mln nel terzo trimestre 2013. A frenare il risultato trimestrale, ha spiegato il Cfo Alberto Minali, sono state sia alcune svalutazioni di immobili in Italia sia un tax rate abbastanza elevato, al 36%, a fronte di benefici fiscali nel terzo quartile del 2013. A livello operativo l'utile nei nove mesi migliora a 3,7 mld (+12,8%), con una forte accelerazione nel terzo trimestre (+20,8%) rispetto allo stesso periodo del 2013. I premi complessivi salgono a 51,3 mld (+6,4%).

Nel Vita, il risultato operativo è di 2,3 mld di euro (+11%). I premi sono cresciuti a 35,7 mld (+9,6%), grazie all'ottimo andamento dell'Italia (+31,3%), dell'area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) e della Francia (+7,3%). Nei Danni il risultato operativo di 1,5 mld (+11,8%), grazie ad una buona redditività tecnica, con un combined ratio al 93,6%.

Nel segmento finanziario si attesta a 323 mln (+17,8%). Nei primi nove mesi il Solvency I Ratio è del 160%, in aumento di 19 punti percentuali rispetto a fine anno, comprensivo degli effetti della prossima acquisizione del restante 24% di Generali Ppf Holding, che ha influito sull'indice per sette punti percentuali. Il patrimonio netto di gruppo sale a 22,5 mld (+14%). Per l'intero 2014 il gruppo "prevede un miglioramento del risultato operativo complessivo e sarà fortemente impegnato a completare i target del piano".

Secondo Minali "gli ottimi risultati dei primi nove mesi mostrano come la performance operativa e la solidità patrimoniale del gruppo continuino a migliorare nonostante lo scenario di mercato avverso". Per il Cfo "questi risultati riflettono le strategie messe in atto per orientare la nostra offerta verso prodotti a maggior valore aggiunto e la nostra rinnovata attenzione al cliente. Il gruppo lavora con impegno per realizzare il piano strategico e si aspetta, a fine 2014, un risultato operativo migliore rispetto a quello dell'anno precedente".

Le Generali, ha spiegato Minali, sono "particolarmente" contente dei risultati dei primi nove mesi del 2014, essendo stati "superati tutti i target che ci eravamo dati. Con questa situazione di capitale, ci sentiamo di poter rimuovere il vincolo che ci eravamo dati, del 40% di payout ratio, e quindi ci attendiamo di poter pagare una cedola più alta ai nostri azionisti".

"Questo - ha continuato Minali - era l'obiettivo che il management team si era posto nel 2013, quello di aumentare la remunerazione del capitale investito". La compagnia non pagherà "dividendi dalle riserve. Verranno dagli utili". Visto l'andamento dei conti, il dividendo "dovrebbe essere stabilmente migliore andando avanti nel tempo". Per l'esercizio 2013 le Generali avevano distribuito un dividendo di 0,45 euro per azione, più che raddoppiato rispetto ai 0,20 euro relativi al 2012.

E' slittata, inoltre, la nomina del consigliere destinato a sostituire Scaroni, dimessosi lo scorso 2 ottobre dal board in seguito alla condanna in primo grado comminatagli dal Tribunale di Rovigo nel processo relativo alla centrale Enel di Porto Tolle. Dopo le dimissioni di Scaroni, si prevedeva che il sostituto sarebbe stato cooptato dal cda di ieri, ma la nomina non è arrivata.

La sostituzione dell'ex presidente dell'Enel e dell'Eni è necessaria perché lo statuto della compagnia assicurativa prescrive che "la società è amministrata da un consiglio composto di non meno di 11 e non più di 21 membri nominati dall'assemblea dopo averne stabilito il numero". Con l'addio di Scaroni, il numero dei consiglieri è sceso a dieci, pertanto il board deve essere reintegrato. Greco si è limitato a spiegare che l'argomento non era all'ordine del giorno del cda di ieri. Nulla sui tempi previsti per riportare il board alla numerosità prevista dallo statuto: "Vedremo quando saremo pronti per fare una nomina", ha detto.

A livello di top management, invece, Valter Trevisani è stato nominato "responsabile delle attività assicurative e riassicurative", o Group Head of Insurance and Reinsurance, dopo l'uscita del Chief Insurance Officer Sergio Balbinot dalla compagnia per approdare ad Allianz, ha spiegato Greco.

Quanto alle partecipazioni, Telecom resta nel portafoglio della compagnia, almeno, con ogni probabilità, fino al febbraio del 2015. "Per quanto riguarda Telecom - dice - siamo ancora in attesa delle autorizzazioni dei regolatori argentino e brasiliano per la scissione di Telco. Ci aspettiamo di ricevere queste autorizzazioni intorno a febbraio del prossimo anno. Non abbiamo alcun tipo di novità sul titolo Telecom, che rimane nel portafoglio del gruppo in attesa di ricevere le autorizzazioni di rito. Non ci sono modifiche nelle partecipazioni di Rcs e di Mediobanca, che è una quota minima".

Sempre in tema di (ex) partecipazioni, la multa che le autorità Usa commineranno alla Banca della Svizzera Italiana per via dell'evasione fiscale dei suoi clienti americani verrà pagata dalle Generali probabilmente nel primo trimestre del 2015, ha previsto Minali. La Bsi è stata venduta dalle Generali a Btg Pactual, ma al Leone è rimasto l'onere del pagamento della sanzione, il cui ammontare deve ancora essere quantificato.

Generali, infine, ha annunciato un’offerta di riacquisto su tre serie di titoli ibridi in circolazione, con prima data di call nel 2016 e 2017, che verranno rimpiazzati da titoli perpetui, approfittando degli attuali bassi tassi di interesse, assicurandosi così "un costo attraente" per la nuova emissione.

Piazza Affari ha reagito ai conti senza entusiasmo: il titolo intorno a metà seduta quota a 16,39 euro, poco mosso (-0,12%), in linea con il Ftse Italia All Share Insurance (-0,20%), mentre il Ftse Mib guadagna lo 0,26%, in attesa della conferenza stampa di Mario Draghi. Anche i principali peers europei viaggiano poco sotto la parità: a Parigi Axa -0,14% e a Francoforte Allianz -0,28%.

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