Se le scelte di politiche monetaria "non saranno abbastanza efficaci" nel rialzare le aspettative di inflazione "o se si dovessero materializzare ulteriori rischi" la Bce è pronta "ad aumentare la pressione e ad ampliare ancora di piu' i canali di intervento, modificando di conseguenza le dimensioni, il percorso e la composizione dei suoi acquisti". E' l'impegno formulato dal presidente della Bce Mario Draghi in un discorso a Francoforte.
I dati degli indici Pmi dell'Eurozona diffusi ieri "indicano come un rafforzamento della ripresa sia improbabile nei prossimi mesi", ha aggiunto Draghi, che parla di uno scenario dell'inflazione nell'Eurozona "sempre più impegnativo", contro il quale la banca centrale conferma di voler intervenire con tutti gli strumenti a sua disposizione.
"Al tempo stesso - ha aggiunto - la politica di bilancio complessiva dell'Eurozona deve essere coerente con la nostra posizione" e ciò significa che "deve sostenere la fiducia". Un ruolo fondamentale, in questo, è rappresentato "adeguate politiche strutturali" a favore degli investimenti, visto che questi "non solo creano domanda corrente, ma anche richiesta futura". Per questo, è stato l'invito di Draghi "dobbiamo creare un ambiente per le imprese che renda attraenti gli investimenti".
Per Draghi "è essenziale riportare senza perdere tempo l'inflazione agli obiettivi" del 2% fissati dal mandato della Bce. Dal momento che "la politica monetaria opera sul fronte della domanda, altre politiche possono sostenerla in questo processo. O perlomeno - ha concluso- possono non contrastarla".