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Mercati festeggiano Draghi e Cina, vola Milano +3,88%

21 novembre 2014 | 14.09
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Europee brindano dopo Draghi e Cina
Europee brindano dopo Draghi e Cina

Seduta nel segno degli acquisti sulle Borse europee che beneficiano delle parole del presidente della Bce Mario Draghi e della mossa della banca centrale cinese che ha tagliato i tassi di interesse sui depositi e sui prestiti. Draghi ha ribadito la disponibilità ad acquistare i titoli di Stato per contrastare il calo dell'inflazione, ad aumentare il ritmo e il volume di titoli acquistati sui mercati sottolineando che occorre agire "al più presto possibile". Un accenno alle tempistiche gradito ai mercati.

Milano chiude con un rialzo del 3,88% a 19.955 punti, All Share +3,61%, con lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi che flette a 144 punti base con un rendimento del 2,22%, nuovo minimo storico. Rialzo del 3,05% per Madrid, Parigi guadagna il 2,67%, seguita dalla piazza di Francoforte in progresso del 2,62% e Londra in rialzo dell'1,08%. Bene anche Lisbona +2,48%, Zurigo +1,01%, Bruxelles +1,31% e Amsterdam +1,60%.

A Piazza Affari brilla il comparto bancario che beneficia dei risultati sul fronte dei titoli si Stato. Mediolanum conquista la vetta realizzando un rialzo del 6,06%; in spolvero anche Unicredit +5,58% a 5,775 euro, Banco Popolare +5,41% e Bper +5,40%. Acquisti su Intesa Sanpaolo a 2,364 euro (+4,88%), Ubi banca +4,42%, Bpm +4,21%, Mediobanca a 7,060 euro (+3,37%) e Mps +2,20% a 0,674 euro.

Di rilievo la performance di Eni (+4,69% a 17,19 euro) che beneficia, come il resto del comparto petrolifero, del rialzo del prezzo del greggio. Enel +4,43%, A2A +2,83%, Snam +2,72% e Saipem +0,75%.

Tra i rialzi anche Telecom +1,71% a 0,919 euro nel giorno del cda che discuterà delle strategie del gruppo in America latina. Stmicroelectronics è unico titolo in rosso del listino principale: chiude con un calo dello 0,08% a 5,895 euro dopo che il numero uno ha dichiarato che la società non raggiungerà l'obiettivo prefissato di un margine operativo al 10% per la metà del 2015 in ragione della persistente debolezza della domanda.

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