cerca CERCA
Venerdì 29 Marzo 2024
Aggiornato: 08:14
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Le 'scorie' di Alexandria e i pretendenti al Monte dei Paschi di Siena

24 novembre 2014 | 18.25
LETTURA: 3 minuti

Primi contatti in corso ma serve una complessa due diligence legale: la gestione contabile e patrimoniale del famigerato derivato può essere un ostacolo

Rocca Salimbeni
Rocca Salimbeni

Uno 'straniero con l'assegno in bocca'. A fare l'identikit dell'acquirente ideale per il Monte dei Paschi di Siena è stato direttamente il presidente Alessandro Profumo. E non si tratterebbe solo di un auspicio ma di una indicazione molto vicina alla realtà. Tra indiscrezioni e rumors, sarebbero due le piste più concrete: una, nonostante le smentite di rito, porterebbe ai francesi di Bnp Paribas e l'altra a un cavaliere bianco asiatico, che non avrebbe legami con Nit Holdings Limited, il fondo di Hong Kong che si è detto pronto a investire dieci miliardi di euro per la "ristrutturazione completa del capitale".

Profumo, però, ha anche voluto puntualizzare che non ci sono trattative in corso: "non c'è tutta questa coda. Non si è presentato nessuno", ha detto pubblicamente. Secondo quanto apprende l'Adnkronos da fonti finanziarie, tuttavia, almeno nel caso della banca francese, i primi contatti informali sarebbero stati avviati e gli advisor finanziari e legali avrebbero già aperto il dossier. Evidenziando subito un ostacolo sostanziale, che andrebbe risolto prima di pensare a qualsiasi operazione concreta. La gestione contabile e patrimoniale delle 'scorie' lasciate dal famigerato derivato Alexandria, quello al centro del processo contro gli ex vertici della banca Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, comporterebbe un rischio per gli acquirenti, anche in termini di potenziali futuri contenziosi con la Vigilanza unica a Francoforte.

Di qui, la necessità di una complessa due diligence legale che allungherebbe i tempi necessari ad arrivare a qualsiasi offerta e che rischierebbe di scoraggiare i pretendenti alla banca toscana. Si tratterebbe di un problema di natura strettamente tecnica per cui non ci sarebbe alcuna responsabilità da parte degli attuali vertici, il presidente Profumo e l'amministratore delegato Fabrizio Viola. Ma che può costituire uno scoglio difficile da aggirare per arrivare all'approdo che ormai sembra inevitabile per la banca di Rocca Salimbeni, un'aggregazione con un partner internazionale.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza