Le tendenze macroeconomiche di fondo, avverte il gestore Didier Saint-Georges, sono rimaste invariate: la domanda globale resta debole.
I principali mercati azionari "hanno già rapidamente recuperato buona parte del calo registrato a fine estate. Tuttavia, considerando la situazione più in dettaglio, si rileva che questo ritrovato ottimismo è solo di facciata". E' l'opinione di Didier Saint-Georges, managing director e membro del comitato Investimenti di Carmignac Gestion.
"Dai minimi registrati il 16 ottobre - continua Saint-Georges - i titoli value, poco rischiosi, individuati nelle nostre analisi di stile come i titoli più adeguati nelle fasi di rallentamento ciclico, hanno continuato a sovraperformare quelli ciclici e di scarsa qualità. Dal 2011, quindi, a livello globale i titoli industriali sono ad esempio attualmente ancora al minimo storico della loro sottoperformance rispetto ai titoli farmaceutici".
"Allo stesso tempo - prosegue Saint-Georges - il rendimento dei titoli di Stato tedeschi ha continuato a diminuire, dall’1% a meno dello 0,70% in due mesi, evidenziando il valore costante di questo asset rifugio. Questo andamento dei mercati non dovrebbe sorprendere, poiché le tendenze macroeconomiche di fondo sono rimaste invariate: l’indicatore anticipatore dell’Ocse (cf attività economica) che per i paesi del G7 è in costante calo dall’inizio dell’anno, e gli indicatori dei direttori d’acquisto (indice Pmi) evidenziano anch’essi un rallentamento. Il prezzo debole delle materie prime, a partire da quello dell’energia, è la dimostrazione di questa domanda globale anemica".