La costante flessione dei prezzi del petrolio a livello globale potrebbe migliorare la crescita dell'economie dei Paesi di Asia e Pacifico, importatori di petrolio, fino allo 0,5% del Pil nel corso del 2015. E' quanto prevede un report dell'Escap, la Commissione economica e sociale per l'Asia e Pacifico delle Nazioni Unite.
La costante flessione dei prezzi del petrolio a livello globale potrebbe migliorare la crescita dell'economie dei Paesi di Asia e Pacifico, importatori di petrolio, fino allo 0,5% del Pil nel corso del 2015. E' quanto prevede un report dell'Escap, la Commissione economica e sociale per l'Asia e Pacifico delle Nazioni Unite. "Prospettive di crescita che potrebbero migliorare ulteriormente se supportate dalle ben più necessarie riforme strutturali", precisa il report.
In ogni caso, l'andamento delle quotazioni petrolifere è definito "un'opportunità" per ridurre i sussidi carburante dei Paesi dell'area, che 'erodono' in una larga parte dei budget nazionali. In questo modo, le risorse pubbliche potrebbero essere dirottate su nuovi investimenti.
I Paesi che avranno i benefici maggiori dai prezzi del greggio più bassi sono la Corea del Sud, le Filippine, Singapore e la Thailandia. Il report sottolinea poi che saranno in particolare, Cina, Filippine e Thailandia a fare esperienza di un elevato abbassamento dell'inflazione grazie . Non sarà questo lo scenario della Russia, dove il calo del petrolio potrebbe ridurre il pil fino all'1,1% e privare i Paesi vicini dell'Asia centrale di 1,7 mld di dollari.