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Borsa: chiusura su nuovi record per Wall Street dopo accordo Grecia

21 febbraio 2015 | 08.50
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L'estensione del piano di salvataggio per quattro mesi concessa ad Atene dà benzina alle Borse Usa, con il Dow e l'S&P 500 che hanno segnato nuovi record. Crolla il Vix, 'l'indice della paura'. In calo l'oro e il petrolio, mentre il dollaro cede nel cambio con l'euro e guadagna rispetto allo yen.

Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis (Infophoto).
Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis (Infophoto).

Le Borse Usa ieri hanno chiuso in rialzo, con il Dow Jones e l'S&P 500 che hanno raggiunto nuovi massimi dopo che l'Eurozona e la Grecia hanno raggiunto un accordo per l'estensione del piano di salvataggio per altri quattro mesi. Il Dow ha toccato un nuovo top intraday, il più alto della sua storia, a 18.144,29 punti, prima di chiudere al massimo di chiusura record del 2015, 18.140,44 punti, in rialzo dello 0,86%.

Lo Standard & Poor's 500 è salito al massimo storico di 2.110,61 punti, prima di terminare a 2.110,30 punti, in rialzo dello 0,61%. Il Nasdaq ha chiuso in rialzo per l'ottava seduta consecutiva, a 4.955,97 punti (+0,63%), massimo dal marzo 2000.

Ieri i ministri delle Finanze dell'Eurozona hanno discusso la richiesta avanzata dal governo greco giovedì per un'estensione dell'assistenza finanziaria per sei mesi. Una dichiarazione dei ministri delle Finanze dell'Eurozona alla fine ha approvato l'estensione del salvataggio per quattro mesi, ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem durante una conferenza stampa dopo l'incontro.

Dijsselbloem ha aggiunto che la Grecia dovrebbe comunicare entro lunedì quali riforme intende adottare, perché siano approvate dall'Eurogruppo. Sul fronte macroeconomico, la stima flash dell'indice dei direttori d'acquisto di Markit per gli Usa è salito da 53,9 in gennaio a 54,3 in febbraio, battendo il consensus di 53,8, ha comunicato la società specializzata in dati finanziari.

Il dato è ampiamente superiore alla soglia di 50, che separa l'espansione dalla contrazione, indicando un sostenuto miglioramento delle condizioni del settore manifatturiero americano. Nella settimana, più breve del solito per via della festività del Washington's Birthday di lunedì scorso, il Dow, l'S&P 500 e il Nasdaq hanno registrato il terzo guadagno settimanale di fila, rispettivamente dello 0,7%, dello 0,6% e dell'1,3%.

Il Cboe Volatility Index, o Vix, considerato l'indice della paura di Wall Street, che misura la volatilità implicita nelle opzioni sullo Standard & Poor's 500, è caduto del 6,47% a 14,3 ieri. Sugli altri mercati, il prezzo del petrolio americano è calato ieri sulla scia della speculazione che il numero calante dei pozzi in attività non riuscirà a compensare la pressione delle scorte, che stanno aumentando.

Il Wti con consegna a marzo ha perso 0,82 dollari chiudendo a 50,34 dollari al barile al Nymex, mentre il Brent, il greggio di riferimento europeo, con consegna ad aprile ha chiuso a 60,22 dollari al barile, in rialzo di un centesimo.

Il dollaro ha fluttuato nel cambio con le maggiori valute, sulla scia dell'accordo tra Grecia ed Eurozona. Nel tardo pomeriggio a New York l'euro è salito a 1,1411 dollari, da 1,1365 dollari nella seduta precedente, mentre il biglietto verde comprava 119,07 yen, più dei 118,99 yen della seduta precedente.

I futures sull'oro al Comex sono calati, con il contratto più scambiato, con consegna ad aprile, in diminuzione di 2,7 dollari o dello 0,22% a 1.204,9 dollari l'oncia.

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