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Borsa: volano europee su Qe ed euro, Milano +2,18% con Telecom

11 marzo 2015 | 19.17
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L'ottimismo prodotto dalle parole di Mario Draghi circa gli effetti del Quantitative Easing e l'ulteriore calo dell'euro che punta alla parità sul dollaro soffiano sulle Borse europee che chiudono su forti rialzi. Francoforte avanza del 2,66%, Parigi segna +2,37%, Lisbona +2,16%. Bene anche Amsterdam in progresso dell'1,83%, Madrid +1,1%. Più modesto il progresso di Londra con il Ftse 100 che segna +0,28%. Sui massimi dal febbraio 2011 la Borsa di Milano dove il Ftse Mib ha concluso gli scambi a 22.833 punti in rialzo del 2,18% e l'All Share ha segnato +2,05%.

 - borse europa
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L'ottimismo prodotto dalle parole di Mario Draghi circa gli effetti del Quantitative Easing e l'ulteriore calo dell'euro che punta alla parità sul dollaro soffiano sulle Borse europee che chiudono su forti rialzi. Francoforte avanza del 2,66%, Parigi segna +2,37%, Lisbona +2,16%. Bene anche Amsterdam in progresso dell'1,83%, Madrid +1,1%. Più modesto il progresso di Londra con il Ftse 100 che segna +0,28%. Sui massimi dal febbraio 2011 la Borsa di Milano dove il Ftse Mib ha concluso gli scambi a 22.833 punti in rialzo del 2,18% e l'All Share ha segnato +2,05%.

In grande spolvero Telecom Italia, su nuove ipotesi di un merger tra le compagnie di telecomunicazioni 3 e Wind. Denaro su Finmeccanica (+5,58%), Pirelli (+5,25%) e Prysmian (+4,26%). Nella parte bassa del listino Gtech che perde il 3,86%.

Vincenzo Longo di Ig fa notare come a differenza delle piazze finanziarie europee Wall Street non riesca a tenere il passo con i listini europei. "L’Europa, grazie al Qe, sembra avere una marcia in più. Da inizio anno il nostro Ftse Mib registra una performance di +20%, il Dax di +22%, mentre il Dow Jones e l’S&P500 segnano entrambi un -1% circa. Più vicina alle performance di Wall Street, il Ftse 100 di Londra, complice anche qui l’attesa di un rialzo dei tassi da parte della Bank of England".

"L’aspettativa di una politica monetaria restrittiva da parte della Fed - secondo Longo - intimorisce i grandi gestori che vedono più di appeal i mercati azionari europei, periferici in particolare, rispetto a quelli Usa. Nella zona euro, molti titoli sono sottovalutati e presentano delle potenzialità di crescita importanti, a tal punto da superare anche il potenziale effetto negativo derivante dal cambio per i gestori fuori dalla zona euro".

"Alla luce di ciò, sul comparto azionario la strategia per il 2015 vede protagoniste le borse europee. L’Italia potrebbe fare da portabandiera a questo rally, dato che il Dax sta già viaggiando su massimi storici, mentre per il nostro indice c’è ancora molto spazio di recupero. Qualche difficoltà in più potrebbe interessare la Spagna, alle prese con il voto a novembre. L’eventuale ascesa al potere del partito anti-austerità, Podemos, già primo nei sondaggi, potrebbe penalizzare l’Ibex".

Più problematiche le commodities, penalizzate dal dollaro forte. L’oro questo pomeriggio ha aggiornato i nuovi minimi da dicembre 2014, arrivando in area 1.147 dollari/oncia. "Il trend ribassista del metallo giallo potrebbe non essere finito qui. Ci aspettiamo - prosegue ancora l'esperto - che i prezzi possano presto giungere verso 1.130 dollari (minimi di novembre scorso). La tenuta di questo livello sarà strategica per evitare un crollo delle quotazioni verso 1.100 dollari". Forte calo anche per il petrolio. Il Wti ha aggiornato i minimi da fine gennaio a 47 dollari. "Oltre che la forza del dollaro, l’oro nero è stato penalizzato - evidenzia Longo - anche dal dato sulle scorte settimanali di greggio statunitense, che hanno registrato il 9 rialzo consecutivo, con il livello totale delle scorte che ha aggiornato i nuovi massimi da oltre 80 anni, poco sotto 450 milioni di barili".

Compatto al rialzo il settore del lusso, ad eccezione di Brunello Cucinelli che lascia sul parterre il 5,08% a 18,3 euro il giorno successivo alla pubblicazione dei dati. Sugli scudi Luxottica che guadagna il 4,11%, Yoox +3,3%, Tod's +2,59%. Compatto al rialzo il settore bancario con Mps che avanza del 3% a 0,6 euro. Bpm segna +2,89%, Mediobanca +2,11%. Intesa Sanpaolo ha chiuso sui massimi a 3,01 euro (+1,48) capitalizzando oltre 50 mld euro. Unicredit +0,99%. Fca aggiorna i nuovi massimi a 14,65 euro (+3,46%).

Ha terminato la giornata in progresso dello 0,55% Rcs. Il gruppo, a mercati chiusi, ha diffuso i conti che indicano una perdita dimezzata nel 2014: il risultato netto è negativo per 110,8 milioni di euro (perdita di 218,5 lo scorso anno). Decrescono del 2,6% i ricavi che si attestano a 1.279,4 mln di euro rispetto ai 1.314,1 dell'anno precedente. I ricavi pubblicitari crescono del 3% sul 2013 con performance migliori del mercato. Per il 2015 sono previsti ricavi in crescita e nuove azioni di efficienza. Mediaset cresce del 3,6%. Denaro su Campari dopo i conti. il titolo guadagna il 3,47% a 6,4%.

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