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Generali: Greco, raggiunti target con un anno di anticipo

12 marzo 2015 | 10.40
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Generali chiude il 2014 con un risultato netto in diminuzione a causa della svalutazione di Ingosstrakh e degli oneri connessi alla cessione di Bsi. Il dividendo aumenta a 60 centesimi (+33%). Sale il risultato operativo, a 4,5 mld (+10,8%), grazie al contributo del Vita e del Danni, entrambi in crescita. Il Ceo Mario Greco: "Raggiunti target con un anno di anticipo". Il titolo cede oltre il 3% in piazza Affari

Nubi passeggere su Generali, che chiude il 2014 con utili in calo.
Nubi passeggere su Generali, che chiude il 2014 con utili in calo.

Generali chiude il 2014 con utili in calo, aumentando però del 33% il dividendo, che passa da 45 a 60 centesimi per azione. Il Leone triestino chiude l'esercizio con un utile netto di competenza del gruppo di 1,67 mld di euro, in diminuzione rispetto a 1,91 mld nel 2013, a causa di effetti straordinari per 400 mln derivanti dalla svalutazione della partecipazione nella compagnia russa Ingosstrakh, colpita dal deprezzamento del rublo, e dell'effetto integrale della cessione di Bsi, inclusi gli accantonamenti per la multa che verrà pagata al Dipartimento di Giustizia Usa, prima della cessione ai brasiliani di Btg Pactual (che dovrebbe concludersi entro fine semestre).

I risultati non entusiasmano la Borsa, dove gli investitori scelgono di prendere profitto. L'utile è risultato al di sotto del consensus delle previsioni degli analisti, che era attestato tra 2,1 e 2,2 mld. Tuttavia l'utile netto rettificato, senza considerare le poste straordinarie, è di 2,1 mld, sostanzialmente in linea con le attese. Il quarto trimestre si è chiuso con un utile operativo di 840 mln, rispetto a 832 mln nel quarto trimestre 2013. Il risultato netto è stato di 81 mln (143 mln tolte le svalutazioni).

"La nostra principale priorità per quest'anno - ha spiegato agli analisti finanziari il Group Ceo Mario Greco - sarà migliorare in modo significativo l'utile netto, che ha sofferto" negli ultimi due esercizi "a causa delle rettifiche, e continuare a crescere a livello operativo. Ci impegniamo a farlo e abbiamo le giuste misure in mente" per raggiungere l'obiettivo.

Nell'esercizio crescono i ricavi e proventi, a 88,2 mld di euro da 83,9 mld. In quest'ambito, i premi complessivi salgono a 70.430 mln (+7,7%), grazie soprattutto al segmento Vita, che registra un andamento "ottimo" in Italia, Francia e nell'area Emea (Europa, Medio Oriente, Africa). Il totale dei costi e degli oneri sale a 85,3 mld, da 81,4 mld nel 2013.

Il risultato operativo complessivo sale a 4.508 mln (+10,8%), spinto dalle performance operative in crescita sia nel Vita (+15,2%) che nel Danni (+13,1%). Nel segmento Vita il risultato operativo nell'anno sale a 3 mld (+15,2%), grazie alla redditività del business e al buon andamento della raccolta. Nei danni l'utile operativo cresce a 1.831 mln (+13,1%), grazie all'andamento del risultato tecnico. Il Combined ratio migliora al 93,8%, scendendo di 1,8 punti percentuali.

L'obiettivo di redditività principale, il Roe (rendimento dei mezzi propri) operativo ha raggiunto il 13,2%, a fronte di un target del 13% al 2015, rispetto all'11,7% a fine 2013. Il monte dividendi complessivo è di 934,1 mln. Il dividendo sarà in pagamento dal 20 maggio, con stacco dal 18. Le prospettive a livello di cedola sono buone, per la gioia degli azionisti: "Abbiamo pensato - spiega Greco - che un dividendo di 60 centesimi ci avrebbe consentito di avere una ragionevole crescita del dividendo l'anno prossimo e negli anni seguenti. Vogliamo che i dividendi crescano progressivamente" negli anni. Il patrimonio netto cresce del 17% a 23.204 mln, mentre l'indice Solvency I supera il target al 2015 (160%) raggiungendo il 164%.

Per il 2015 la compagnia "prevede di rafforzare i livelli di performance operativa raggiunti nel 2014. "Abbiamo creato una forte base su cui costruire per la crescita e la redditività future", ha detto il Group Ceo Mario Greco. "Il processo di trasformazione è stato completato e, a nome di tutti i nostri colleghi, posso dire con orgoglio che abbiamo raggiunto con un anno di anticipo i target annunciati nel gennaio 2013. Grazie a questo piano di turnaround abbiamo generato 18 miliardi di euro valore per i nostri azionisti e confidiamo di continuare a creare valore anche in futuro".

"Oggi - continua Greco - Generali è focalizzata sul proprio core business assicurativo; più disciplinata nella gestione del proprio patrimonio e del proprio capitale; più semplice e trasparente nella governance e con una presenza geografica semplificata. La performance finanziaria nell’ultimo anno, nonostante una difficoltà di mercato senza precedenti, riflette l’impegno di tutte le nostre persone a mantenere le promesse fatte a clienti e stakeholders. Generali non è mai stata così solida e pronta ad affrontare le sfide nei mercati in cui è presente. A maggio presenteremo la nuova fase della nostra strategia, che aprirà un nuovo capitolo della storia di Generali".

Con il bilancio 2014 "abbiamo chiuso con le partite straordinarie ed eccezionali nel nostro utile netto. Abbiamo venduto tanti asset che non volevamo avere - continua Greco - abbiamo concluso il processo delle vendite. Abbiamo svalutato tutte le partecipazioni rilevanti che dovevano essere svalutate: da qui in avanti abbiamo una situazione molto più pulita e gestiremo dei movimenti ordinari con una volatilità molto minore dei nostri risultati".

"Con questi risultati chiudiamo un periodo in cui Generali ha avuto problemi di capitale e non è stata in grado di pagare dividendi in linea con il mercato", aggiunge il manager.

Greco non ha commentato l'ipotesi, ventilata da Mf, che Exor, forte della liquidità in cassa e del futuro incasso dalla probabile vendita di Cushman & Wakefield, possa rilevare una quota nel Leone: "Non ho la più pallida idea se sia un'ipotesi realistica o no, non lo avevo mai letto. Tutti gli investitori, poi, sono graditi", ha risposto, ricordando che, in ogni caso, "la relazione è nell'altro senso: sono gli investitori che gradiscono il management, non il management che gradisce gli investitori".

Prudenza sul fronte M&A: "Non stiamo pensando ad acquisizioni" all'estero e, "con 70 mld di fatturato mondiale, non abbiamo nemmeno bisogno di fare acquisizioni", dice il manager.

Quanto alle partecipazioni, una volta che sarà completata la scissione di Telco e che le Generali saranno rientrate nel pieno possesso dei titoli Telecom Italia, ha detto il Cfo Alberto Minali, "dovremo valutare nell'ambito dell'asset allocation di gruppo qual è la decisione in termini di esposizione a questo settore. A quel punto saremo liberi di decidere come per qualsiasi asset finanziario, senza alcun tipo di vincolo". Per completare la scissione della holding si attende l'ok delle autorità argentine.

Guardando al futuro, il Group Ceo pare ottimista, anche alla luce del Quantitative Easing coordinato dalla Bce che, dice, è un'arma "incredibilmente potente", destinata ad avere "effetti profondi e duraturi", contribuendo a rilanciare le economie europee, che dovrebbero registrare nel prossimo futuro tassi di crescita superiori rispetto a quelli di altre parti del mondo. Il QE pone anche sfide importanti alle compagnie assicurative, schiacciando i rendimenti dei titoli di Stato di alcuni Paesi in territorio negativo: "E' difficile lavorare in queste condizioni: bisogna cambiare i prodotti e il modo di dare servizio al cliente", spiega Greco.

I risultati del 2014 non hanno entusiasmato piazza Affari, dove gli investitori, in assenza di novità positive, hanno preferito passare all'incasso. Il titolo, che era salito ai massimi dall'inizio del 2010, intorno a metà seduta cede il 3,46% a 18,48 euro, sottoperformando i peers europei: a Parigi Axa guadagna lo 0,88%, a Francoforte Allianz cede lo 0,06%, mentre Generali chiude il 2014 con utili in calo e si guadagna la maglia nera del Ftse Mib.

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