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Ansaldo Sts: Siragusa, per noi crescita possibile solo all'estero

06 maggio 2015 | 18.54
LETTURA: 4 minuti

Il gruppo chiude il trimestre con conti in crescita, sia sul fronte ordini che sul piano dei ricavi. Il prossimo passo è il closing della cessione al gruppo giapponese. L'amministratore delegato all'Adnkronos: "Disponibile a restare, ma dipende dal nuovo piano industriale"

Stefano Siragusa, Ad di Ansaldo Sts
Stefano Siragusa, Ad di Ansaldo Sts

"Si è investito tanto nella velocità dei treni, ma la vera soluzione per soddisfare i pendolari sarà l'interconnessione e l'avanzamento tecnologico". Driverless, 'metropolitani' e funzionanti 24 ore su 24. Così dovranno essere i treni per Stefano Siragusa, 39 anni, amministratore delegato di Ansaldo Sts dal 1 gennaio 2014. Per il futuro, insomma, possiamo anche avere treni che ci portano da Milano a Roma in un'ora e mezza, "ma se per arrivare dall'altro capo della città si impiega lo stesso tempo o il doppio, dov'è lo sviluppo"?

Sta tutta in questo paradosso l'evoluzione delle infrastrutture che immagina il manager, ora alle prese con il passaggio del suo 'fiorellino' ("preferisco chiamarlo così che 'gioiellino', che rimane in cassaforte e non devi alimentarlo") a Hitachi dopo l'accordo raggiunto dalla multinazionale giapponese con Finmeccanica. I conti del trimestre sono positivi - "sono cinque trimestri che va molto bene, abbiamo riconquistato la fiducia dei clienti" - con ordini più che raddoppiati (+136%) e risultato netto in crescita del 26%.

"Per fortuna c'è l'estero, che chiede le nostre tecnologie e noi continuiamo a portargliele", perché l'Italia, dice in un'intervista all'Adnkronos, sulle infrastrutture "non investe". Il 90% degli ordini di Ansaldo Sts arriva dall'estero: "il futuro, per noi, è lì. Ma questo è anche un motivo di orgoglio".

In Italia, ad esempio, sono partiti da gennaio i cantieri della Metro 4 a Milano, lunga 15 chilometri, alla cui realizzazione Ansaldo Sts partecipa come socio con una quota insieme ad AnsaldoBreda. "Nessun sistema metropolitano si auto-ripaga con i biglietti. Per fare queste grandi opere c'è bisogno di una regia politica e pubblica importante". Siragusa è però ottimista sui tempi: "La metro 4 potrebbe anche essere pronta in cinque anni (le tempistiche di costruzione prevedono la fine dei lavori nel 2022, ndr) se si trovano i fondi".

Nel futuro più immediato c'è il closing dell'operazione di acquisizione del 40% di Ansaldo Sts siglata da Finmeccanica con Hitachi, che lancerà un'opa sul restante 60% del capitale entro la fine dell'estate. Se i giapponesi confermeranno la squadra manageriale oggi alla guida del gruppo lo si saprà dal futuro piano industriale. "Io sono disponibile a continuare ma dipende dal piano industriale: un manager non va bene in tutte le stagioni. Va bene con un piano con indicatori chiari, precisi e misurabili, che si può portare avanti", dice il ceo.

Siragusa non teme, invece, tagli ai circa 4mila dipendenti del gruppo, che "potranno avere - sostiene - solo opportunità dall'accordo: Hitachi ha investito per comprare la nostra tecnologia, le persone e gli ingegneri". Certo è che il gruppo Ansaldo Sts, con Hitachi, ha la strada spianata: "Da tempo cercavamo - sottolinea - di fare parte di qualcosa di grande. Ora possiamo avere capitale per vincere sui mercati dal punto di vista commerciale e una forza maggiore per garantirci un accesso stabile al mercato rotabile".

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