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Banche, boom sofferenze: salgono a 195 mld, +18% in un anno

18 agosto 2015 | 18.00
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Banche, boom sofferenze: salgono a 195 mld, +18% in un anno

''Esplodono le sofferenze nelle banche: negli ultimi 12 mesi, da giugno 2014 a giugno 2015, sono cresciute del 18% arrivando a superare i 195 miliardi di euro, in aumento di oltre 30 miliardi. La fetta maggiore di prestiti che non vengono rimborsati regolarmente agli istituti di credito è quella delle imprese (140 miliardi), le 'rate non pagate' dalle famiglie valgono più di 35 miliardi, mentre quelle delle imprese familiari oltre 15 miliardi. Questi i dati principali del rapporto mensile sul credito del Centro studi di Unimpresa.

Superano il tetto dei 4 miliardi, poi, le sofferenze della pubblica amministrazione, delle assicurazioni e di altre istituzioni finanziarie. Complessivamente le sofferenze adesso corrispondono al 13% dei prestiti bancari, in aumento rispetto all'11% di un anno fa. Alla fine del 2010 le sofferenze ammontavano a 77,8 miliardi: in quattro anni e mezzo, quindi, sono più che raddoppiate''.

Parallelamente c'è la difficile situazione del credito, i cui rubinetti faticano a riaprirsi. Da giugno 2014 a giugno 2015, il totale dei finanziamenti al settore privato è diminuito di 7,1 miliardi di euro passando da 1.426,1 miliardi a 1.419,1 miliardi. Una riduzione che interessa soprattutto le imprese che nell'ultimo anno hanno assistito alla riduzione dei finanziamenti di quasi tutti i tipi di durata.

In totale, lo stock di finanziamenti alle imprese è comunque sceso da 827,4 miliardi a 810,4 miliardi con una diminuzione di 17,1 miliardi (-2,06%). Il quadro per le famiglie migliora: le erogazioni degli istituti di credito sono complessivamente cresciute di 9,9 miliardi (+1,66%) passando da 598,6 miliardi a 608,6 miliardi. Si registrano meno prestiti personali per 1,4 miliardi (-0,79%) da 181,2 miliardi a 179,8 miliardi e giù, di poco, anche il comparto mutui casa con le erogazioni degli istituti calate di 521 milioni (-0,14%) da 359,4 miliardi a 358,8 miliardi; in controtendenza il credito al consumo, salito di 11,9 miliardi (+20,57%) da 57,9 miliardi a 69,9 miliardi.

"Quella del credito resta una situazione gravissima e, di fronte alla sempre maggiore difficoltà, sia delle famiglie sia delle imprese, nel pagare le rate dei finanziamenti, assistiamo a un atteggiamento di superficialità da parte delle istituzioni che dovrebbero accelerare il varo della cosiddetta bad bank, vale a dire una sorta di macchina per ripulire i bilanci delle banche dalle sofferenze che finiscono col frenare le nuove erogazioni", commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi.

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