Continua il rimbalzo delle Borse della Cina avviato ieri, dopo cinque sedute consecutive di crolli. Nella sessione pomeridiana, riporta l'agenzia Xinhua, il benchmark Shanghai Composite sale di oltre il 3%. Secondo il sito del Shanghai Stock Exchange, l'indice guadagna il 3,64% a 3.195 punti intorno alle 8.30 (ora italiana).
Chiude in forte rialzo oggi la Borsa giapponese, con l'indice guida Nikkei in guadagno di oltre il 3%, in verde per il terzo giorno di fila, spinto dallo yen in calo e dai guadagni delle altre piazze azionarie.
Il Nikkei archivia la seduta a 19.136 punti (+3,03%), mentre il Topix chiude a +3,29%, a 1.549,8 punti. I titoli legati all'export corrono sostenuti dal declino dello yen nel cambio con le principali valute, che rende più competitive all'estero le merci made in Japan.
Wall Street ieri ha chiuso in rialzo, sulla scia di dati macroeconomici che hanno superato le aspettative degli investitori. Il Dow Jones ha archiviato la seduta a 16.654 punti (+2,27%); lo S&P 500 si attesta a 1.987,66 (+2,43%); il Nasdaq a 4.812,71 punti (+2,45%).
La performance di Wall Street ha innescato un rally ieri sulle principali Borse dell'America Latina. A San Paolo l'indice guida Bovespa ha archiviato la giornata a 47.715 punti (+3,64%), riporta il sito della Borsa brasiliana. Bene Città del Messico, con l'indice Ipc a 43.452,36 punti (+2,67%).
In forte rialzo anche Buenos Aires, in Argentina, con il Merval a 10.922,85 (+6,14%). A Santiago del Cile l'indice guida Ipsa guadagna il 3,13% a 3.792 punti. A Lima, in Perù, l'indice generale SP/Bvl segna un rialzo del 4,99% a 487,1 punti.
Sia Lima che Santiago, due Borse in cui i minerari hanno un peso rilevante, avevano chiuso deboli l'altroieri, in controtendenza rispetto al resto del continente. A Bogotà, in Colombia, il Colcap ha guadagnato il 3,98% a 1.198 punti. Molti Paesi latinoamericani hanno rilevanti legami commerciali con la Cina e hanno beneficiato anche del rimbalzo delle Borse di Shanghai e Shenzhen avviato ieri.