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Rcs: mercati plaudono a cessione Libri, +5,39%

05 ottobre 2015 | 19.53
LETTURA: 2 minuti

Lunedì 5 ottobre, ore 18,35

Pietro Scott Jovane, ad Rcs Mediagroup
Pietro Scott Jovane, ad Rcs Mediagroup

I mercati salutano con favore l'avvenuta cessione da parte di Rcs cessione dell'intera partecipazione detenuta in Rcs Libri al gruppo Arnoldo Mondadori Editore per 127,5 milioni di euro. Il titolo chiude in rialzo del 5,39% a 0,8895 euro. Anche Mondadori scambia in verde e termina la giornata in progresso del 2,31%. Ora si dovrà pronunciare l'Antitrust.

Tuttavia, sottolinea Rcs, "il perfezionamento dell’operazione è soggetto all’approvazione delle competenti autorità regolatorie; eventuali provvedimenti di autorizzazione condizionata non pregiudicheranno il completamento dell’operazione e non comporteranno modifiche delle condizioni economiche per Rcs MediaGroup". Ciò significa che sarà Mondadori a dover rispondere di eventuali rilievi dell'autorità garante della Concorrenza e del Mercato, che potrebbero avere come oggetto la quota di mercato che ora detiene Mondadori.

Una "storia di successo in Borsa" secondo Filippo Diodovich, analista di Ig Italia, che osserva come questa operazione sia "nata per fronteggiare al meglio la concorrenza del gigante Amazon come dichiarato espressamente dall’ad di Mondadori, Marina Berlusconi. Crediamo tuttavia che tale operazione possa portare maggiori benefici a Rcs per la riduzione del debito che per Mondadori per le sinergie", nel senso che "Amazon potrebbe rivelarsi un concorrente troppo ostico da affrontare".

Per Mediobanca Securities, l'accordo è "di reciproco vantaggio". In particolare per Rcs esso "si tradurrà una riduzione del debito di circa 100 milioni di euro - e questo avrà un grande impatto sul fronte dell'equity, dal momento che la capitalizzazione di mercato è di 440 milioni di euro. Inoltre, questo rafforzerà la struttura patrimoniale del gruppo". Per quanto riguarda Mondadori, il deal consentirà al gruppo di diventare leader nazionale del settore con una quota di mercato pari a quasi il 35%, esclusa Adelphi (il secondo più grande editore sarebbe Gemme, con una quota di mercato del 10%)".

"La nuova realtà potrebbe generare 550 milioni di euro di vendite annuali, con un Ebitda pre-sinergie di circa 60 milioni. Vediamo la possibilità di importanti sinergie e di ottimizzazione dei costi relativamente alla distribuzione, alla stampa, alla logistica e al piano editoriale".

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