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Borsa: realizzi in Europa e stretta Fed in arrivo, Milano -1,88%

09 novembre 2015 | 19.04
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Piazza Affari - (Infophoto)
Piazza Affari - (Infophoto)

Chiudono in calo le principali piazze finanziarie europee in scia a Wall Street che viaggia in rosso, mentre si fa largo la consapevolezza che ormai la Fed ha pochi argomenti disponibili per rimandare la stretta monetaria, ovvero l'innalzamento dei tassi di interesse che potrebbe avvenire già a fine anno. Ma a pesare sono anche le prese di profitto che arrivano dopo 6 settimane consecutive di rally delle Borse del Vecchio Continente.

"La sensazione - commenta Vincenzo Longo di Ig - è che gli operatori prendono spunto dalle indicazioni macro deludenti arrivate dalla Cina questo week end per dare seguito a delle prese di profitto. La bilancia commerciale cinese ha evidenziato ad ottobre un surplus record di 61,6 miliardi di dollari, determinatosi, però, da un calo verticale dell’import (-18,8% a/a) rispetto a quello dell'export (-6,9%)".

Per altro, questi timori hanno trovato poi conferma nel report dell’Ocse che ha tagliato le stime di crescita mondiali sulla debolezza delle economie emergenti. Fortunatamente non per l'Italia dove, al contrario, l'organizzazione ha alzato le stime per il 2016-2017: l'economia italiana dovrebbe crescere a un ritmo annuo dell'1,4%.

"La settimana - aggiunge Longo - sarà scandita ora dai dati in arrivo dalla Cina, che vedranno domani la pubblicazione dell'inflazione e mercoledì le figure sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio." Per i dati importanti dall'Europa e dagli Stati Uniti bisognerà attendere solo venerdì, quando saranno rese note le figure sulla crescita del terzo trimestre nel Vecchio Continente, mentre dall'altra parte dell'oceano arriveranno quelle sui consumi e sulla fiducia dei consumatori".

In questo scenario Francoforte ha terminato in calo dell'1,57%, parigi ha segnato -1,46%, Amsterdam -1,03%, Londra -0,92%, Amsterdam -1,03%, Madrid -1,22%. A Milano il Ftse Mib ha chiuso la giornata in calo dell'1,88% a 22.107 punti, mentre l'All Share ha segnato una flessione dell'1,69% a 23.828. Lo spread chiude in calo a 109 punti base con un rendimento dell'1,76%.

Tra le blue chips milanesi forti vendite su Atlantia che paga lo stop alla cessione di una quota di Aeroporti di Roma. Il titolo perde il 4,45% a 24,03 euro. Equita Sim ha tagliato il rating a "hold", mentre Mediobanca Securities conferma comunque una "visione positiva".

In calo il comparto bancario con le popolari in attesa dei conti di domani. Mps cede il 3,19%, Ubi -2,81%, Banco popolare -2,59%. Unicredit chiude la giornata in calo dell'1,93%. Gli analisti di Equita spiegano di "non condividere l'eventuale cessione di Fineco e/o Bank Pekao" che ha indicato come possibile il Financial Times, "né dal punto di vista strategico, né finanziario in quanto si tratta rispettivamente di un business e di un mercato che hanno tassi di crescita superiori alla media".

Registra segni positivi il settore dell'Oil&Gas con Tenaris che avanza dell'1,12%, Saipem +0,9%, Saras +3,21%. In calo il lusso: Luxottica -2,67%, Yoox Nap -2,58%, Ferragamo -2,4% e Tod's -1,96%.

"Tra le commodity - fa notare Ig - rimane debole l’oro, che questa mattina ha tentato invano un recupero di area 1.100 dollari dopo il tonfo di venerdì. Il dollaro forte continua a penalizzare un po’ tutte le commodity, metalli preziosi inclusi. Il metallo giallo ora vacilla non lontano dai minimi annuali a 1.077 dollari e potrebbe presto aggiornare i minimi degli ultimi 6 anni, posizionandosi a 1.000 dollari a fine anno".

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