Seduta altalenante per i principali mercati europei, in una giornata segnata dall'attesa per la riunione Bce di giovedì prossimo. L'attenzione degli investitori è rivolta alle parole di Mario Draghi chiamato nuovamente a scongiurare il pericolo deflazione: gli operatori prevedono un taglio dei tassi sui depositi oltre a un possibile allungamento e rafforzamento del piano di riacquisiti di attività dell'Eurozona. Mosse in parte già scontate dai listini e che Draghi non dovrà sbagliare. Sul fronte monetario la notizia più rilevante è l’inclusione dello yuan fra le valute per le riserve internazionali da parte del Fmi: a partire dal primo ottobre 2016 la divisa di Pechino avrà un peso del 10,92% nel paniere.
A fine seduta a Piazza Affari l'indice Ftse Mib cede lo 0,60% a 22.581 punti - All Share in calo dello 0,46% - con lo spread tra Btp -Bund stabile a 95 punti base con un rendimento per il decennale italiano dell'1,42%. In Italia la disoccupazione cala all'11,5% a ottobre, mentre la fiducia delle imprese italiane tocca nuovi massimi da quattro mesi e il Pil del terzo trimestre segna +0,2% rispetto al trimestre precedente e +0,8% nei confronti del terzo trimestre 2014.
A Piazza Affari contrastato il comparto bancario: bene Bper +2,54% e Bom +1,36%; deboli Banco Popolare -0,22% e Mps -0,27%; frena Ubi Banca -0,85%. Tra i titoli in rialzo Moncler e Ferragamo con progressi oltre il punto percentuale; frena invece Tenaris -3,06% e Telecom -1,96%. Vendite su Cnh Industrial -2,01% e Fca -1,41% dopo i dati delle vendite negli Usa a novembre.
