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Rcs, Cairo "Prezzo offerta non cambia". Ops a giugno

27 aprile 2016 | 16.55
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Urbano Cairo non rilancia: il prezzo dell'offerta pubblica di scambio per Rcs non cambia. Le critiche, più o meno velate, arrivate dai soci forti del gruppo che edita il Corriere della Sera non cambiano le intenzioni del patron de La7 che detiene il 4,72% di Rcs. "Questa è la mia offerta, non è modificabile", dice a margine dell’assemblea degli azionisti di Cairo Communication. "La mia è stata un'offerta lungamente meditata, considerato il debito non piccolo di Rcs e la cassa bruciata in questi anni, io ho ritenuto questa offerta assolutamente congrua. Non mi sembra poco, non voglio convincere nessuno, il mercato è sovrano e valuterà".

Domani, 28 aprile, ci sarà il deposito del prospetto dell'offerta, poi la Consob ha i suoi tempi per vagliare il documento, quindi l'Ops "potrebbe" partire a giugno. Ci sono stati "abboccamenti" tra le banche creditrici di Rcs e Urbano Cairo. Da parte degli istituti di credito, cui sono rivolte alcune delle condizioni dell’operazione, "c'è disponibilità. Procederemo a incontri nei prossimi giorni", svela.

La 'riservatezza' di Cairo - rispetto all'operazione - non è piaciuta ad alcuni soci forti di Rcs, a partire da Mediobanca guidata da Alberto Nagel. "Nel momento in cui tu hai due titoli quotati per evitare che le cose vengano sapute da alcuni prima di altri devi fare le cose con grande riservatezza, quindi non puoi parlarne con nessuno - sottolinea Cairo -. Se questo è irrituale allora vuol dire forse che è meglio essere irrituali: il fatto di comunicare le cose e mettere tutti nella condizione di saperlo nello stesso momento non credo sia irrituale, credo sia quello che dovrebbe essere fatto".

Rispetto alle dichiarazioni di Diego Della Valle, socio del gruppo editoriale, "mi sono sembrate le dichiarazioni di un socio che crede nell'azienda, che ci ha investito e che vuol continuare a essere socio. Mi fa piacere, come lui ha detto è un mio amico, io dico che è un mio amico, c'è un buon rapporto tra noi e il fatto che lui rimanga in Rcs mi fa solamente piacere". Marco Tronchetti Provera "non ha detto 'irricevibile' (rispetto all'offerta, ndr), Cimbri ha detto delle cose anche positive in un'intervista in cui ha espresso pareri lusinghieri dopodiché ha detto che avrebbe valutato".

Tra Rcs e Cairo Communication "a oggi non è prevista una fusione, spiega Urbano Cairo. "Non è prevista anche perché Rcs é un’azienda che conosciamo bene, ma non in maniera cosi approfondita per una fusione. A oggi non c'é nessuna ipotesi di fusione, in futuro si vedrà". Nei piani di Cairo, Rcs conserverà il perimetro attuale e non ci saranno cessioni, ricordando come nel comunicato dell'8 aprile scorso "tutto viene mantenuto, ho indicato di non voler fare altro che gestire l'azienda e - conclude - non ho indicato l’intenzione di fare cessioni".

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