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Veneto Banca, via libera Consob a prospetto. Tutti i rischi dell'aumento

07 giugno 2016 | 22.07
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Via libera della Consob al prospetto informativo per l'aumento di capitale da un miliardo a servizio della quotazione di Veneto Banca e all’ammissione alle negoziazioni delle azioni ordinarie a Piazza Affari. L'aumento, si legge nel prospetto di 1.114 pagine, eviterebbe alla banca di trovarsi "in una situazione di crisi o di dissesto, con conseguente assoggettamento del gruppo a provvedimenti da parte delle competenti autorità̀ di vigilanza", inclusa la direttiva europea sulla risoluzione delle crisi bancarie (Brrd) che disciplina il 'bail-in' (salvataggio interno).

Il periodo di offerta in opzione della ricapitalizzazione inizierà domani 8 giugno fino al 22 giugno, il collocamento istituzionale, invece, da domani al 24 giugno. La determinazione del prezzo di offerta avverrà al termine dell’offerta globale. La forchetta di prezzo di emissione delle nuove azioni era stata fissata fra 0,1 euro e 0,5 euro. Il consorzio di garanzia dell'aumento ha firmato un accordo di sub-garanzia con il fondo Atlante, pronto ad acquisire almeno il 50,1% del capitale al valore minimo della forchetta di prezzo. In ogni caso l'aumento è offerto in opzione agli attuali azionisti. I soci avranno diritto a sottoscrivere per ogni azione detenuta un numero di nuove azioni compreso tra 16, calcolato in base al prezzo massimo, e 81, in base al prezzo minimo. Le azioni della banca potrebbe fare il debutto in borsa il 28 giugno, ma il calendario di tutto il programma di aumento e quotazione "potrebbe subire modifiche al verificarsi di eventi e circostanze anche indipendenti dalla volontà della società".

Cresce, intanto, il numero di richieste di risarcimento. Nel documento è corposo il richiamo ai fattori di rischio, tra cui le richieste di risarcimento che a fine marzo 2016 sfiorano i 175 milioni di euro - 174.716.156 euro per l'esattezza - e che preoccupano l'istituto. "Sussiste il rischio rilevante - si legge-, il cui grado di probabilità la banca non è allo stato in grado di stimare con sufficiente attendibilità, che in futuro azionisti della banca - compresi quelli che hanno già sporto i reclami o instaurato un contenzioso nei confronti della banca - promuovano contenziosi" determinando in futuro "la necessità per la banca di procedere ad ulteriori accantonamenti o potrebbero esporla a passività potenziali ulteriori rispetto a quelle riflesse nel bilancio 2015, nel bilancio intermedio al 31 marzo 2016 e nel piano industriale, con effetti negativi, anche significativi, sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del gruppo Veneto Banca".

Non solo: il piano industriale "si basa su numerose assunzioni e circostanze ipotetiche, alcune delle quali, in particolare l’aumento del margine di interesse e delle commissioni nette, sono da considerare sfidanti rispetto alle previsioni e ai dati attesi del sistema". Tra le principali assunzioni ipotetiche del piano industriale vi è inoltre il perfezionamento delle cessioni delle partecipazioni nel capitale sociale di Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni e di istituti esteri controllati dal gruppo (Albania, Croazia, Moldavia e rete Romania), oltre alla dismissione di portafogli di crediti non-performing, "che potrebbero non verificarsi o la cui tempistica potrebbe differire da quella prevista. Non vi sono certezze circa la realizzabilità del piano industriale".

Con riferimento alla situazione delle società controllate si segnala che attualmente "talune di queste presentano situazioni di criticità attuali o potenziali relative alla situazione economico-patrimoniale o di conformità ai rilievi delle autorità di vigilanza competenti nonché livelli di redditività insoddisfacenti, con un elevato tasso di Npl e livelli di relative coperture inferiori rispetto alle medie dei Paesi in cui operano".

Nel prospetto informativo, si sottolinea inoltre come il 5 maggio scorso l’assemblea ordinaria dei soci ha deliberato la nomina del nuovo consiglio di amministrazione della banca. "Non si può escludere che ad esito del processo di valutazione dei requisiti di onorabilità e professionalità dei nuovi membri del consiglio da parte di Bce" la stessa autorità di vigilanza "effettui rilievi alla banca in merito alle nomine effettuate e all’appropriatezza dei requisiti dei consiglieri in carica, che potrebbero comportare anche la decadenza di taluni soggetti dalla carica".

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