Le Borse europee rialzano la testa, dopo le pesanti perdite innescata dall'impatto del referendum sulla Brexit, e centrano il rimbalzo. In recupero anche le quotazioni del greggio e della sterlina. Maglia rosa per Piazza Affari, la più colpita dai recenti tonfi. Il Ftse Mib guadagna il 3,30% a 15.602 punti (15.799 il massimo infraday), ma resta pesante il deficit da inizio anno con l'indice principale che ha perso da gennaio il 25%. Pieno di richieste per l'asta Bot a sei mesi con assegnazioni per 6 miliardi di euro, lo spread tra Btp e Bund chiude a 152 punti base con un rendimento del decennale dell'1,41%.
Ben intonate anche le altre piazze del Vecchio Continente: Parigi segna +2,61%, Londra +2,64% e Francoforte +1,93%. Sul fronte politico ed economico pressing di Bruxelles sulla Gran Bretagna: il Parlamento chiede "una implementazione rapida e coerente della procedura di revoca" dell'appartenenza del Regno Unito alla Ue, mentre la Commissione monitora il settore bancario italiano e il premier Matteo Renzi rassicura sulla solidità del sistema. E' il settore bancario (indice +3,18%) a trainare i mercati dopo il sell off delle ultime sedute. A Milano maglia rosa per Ubi Banca (+9,01%) all'indomani dei dettagli del nuovo piano industriale 2019-2020. Ben comprate anche Finecobank +6,45%, Mediobanca +5,79%, Bpm +5,61% e Intesa Sanpaolo a 1,624 euro (+4,77%).
Rialzi più contenuti per Banco Popolare (+1,83%) e Mps che quota 0,40 euro (+1,68%); in controtendenza Bper (-2,37% a 3,374) e Unicredit che cede l'1,52% a 1,879 euro. Nessuna decisione su chi sostituirà l'ad Federico Ghizzoni, dopo il passo indietro del 24 maggio scorso. Tra i maggiori rialzo anche Leonardo +7,04% e Telecom +5,24% a 0,702 euro. Sull'All Share Rcs (+0,13% a 0,801 euro) r esta allineata ai prezzi del rilancio di Bonomi che ha ritoccato al rialzo la sua opa da 0,7 euro a 0,8 euro.
