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Unicredit, nuovo ad sarà italiano. Testa a testa Maioli-Viola

29 giugno 2016 | 18.44
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Unicredit, nuovo ad sarà italiano. Testa a testa Maioli-Viola

Il prossimo amministratore delegato di Unicredit "sarà italiano", è la risposta univoca di due fonti finanziarie all'Adnkronos, e la sfida è un testa a testa. All'indomani del comitato ristretto che ha 'ridotto' il nome dei candidati alla poltrona di Federico Ghizzoni, si accorciano le distanze tra i soci, così come l'elenco della shortlist che sarà sottoposta domani, giovedì 30 giugno, al Comitato nomine. Chi sostituirà Federico Ghizzoni, dopo il passo indietro dello scorso 24 maggio, sarà un banchiere 'tricolore', come chiesto dai maggiori soci a partire dalle fondazioni.

In vantaggio Giampiero Maioli numero uno di Cariparma-Credit Agricole, ma salgono le quotazioni dell'ad di Mps, Fabrizio Viola. A chi siederà nella sede di piazza Gae Aulenti vengono richieste esperienze in contesti nazionali e internazionali, competenza di commercial banking e dimestichezza nei rapporti con le autorità di vigilanza. Deve essere "un nome di standing internazionale", che sia capace di convincere gli investitori istituzionali di essere in grado di gestire il difficilissimo momento post-Brexit. Fonti della fondazione CariVerona, interpellate, fanno notare la necessità di scegliere una figura "capace di elaborare piani e strategie credibili sui mercati connotati da profonde turbolenze e discontinuità".

E' su questi due nomi, nelle ultime ore, che si concentra l'attenzione e si tenta una mediazione per trovare l'accordo. Se ci fosse univocità di vedute si potrebbe anticipare la nomina del nuovo amministratore delegato, il cda è convocato per il prossimo 11 luglio, rassicurando i mercati. E non solo: a sollecitare una soluzione è anche il premier Matteo Renzi. "Naturalmente non tocca mica a me decidere chi fa l'amministratore delegato: decideranno. E' una grande banca: i soci credo che abbiano consapevolezza del fatto che una grande banca come Unicredit ha bisogno di una guida stabile e solida", dice da Bruxelles.

Nella lista di Egon Zehnder ci sarebbe anche Jean Pierre Mustier, ex capo del Cib, ma salvo sorprese non sarà lui il nuovo ad. "Il suo apprezzamento è molto alto, ma restano alcune divisioni sul suo nome" fa sapere una fonte finanziaria; "non è tra i favoriti" Carlo Vivaldi, capo della divisione Cee, vista la richiesta dei soci di discontinuità nei confronti di chi ha guidato Unicredit, pesantemente colpita dalle vendite in Borsa.

A Piazza Affari, all'indomani del fallito rimbalzo, il titolo segna un progresso del 2,50% a 1,926 euro. In un mese la banca quotata ha perso circa il 37%, la performance semestrale indica una flessione di oltre il 60% e a un anno il risultato segna un ribasso di più del 70%. Lo scorso 4 gennaio il titolo toccava un massimo di 5,06 euro. Cifre che rendono l'urgenza di una soluzione rapida per il dopo Ghizzoni. Fuori dai giochi, per la poltrona di ad, Alberto Nagel (Mediobanca), Carlo Cimbri (Unipol), Marco Morelli (Bofa-Merill Lynch) e Corrado Passera banchiere con la passione per la politica.

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