Le Borse europee chiudono in calo, ma recuperano parte dei ribassi segnati in mattinata. Pesa il taglio del Fmi sulle previsioni di crescita mondiale dopo la Brexit +3,1% nel 2016 e +3,4% nel 2017, in entrambi i casi si tratta di una revisione al ribasso di 0,1 punti percentuali. Per l'Italia la crescita del Pil dovrebbe fermarsi a +0,9% nel 2016 e a +1% nel 2017, preoccupano il debito elevato e le questioni irrisolte nel settore bancario.
A Piazza Affari l'indice Ftse Mib cede lo 0,53% a 16.674 punti con lo spread tra Btp e Bund a quota 127 con un rendimento sul decennale dell'1,24%. In ribasso Parigi -0,63% e Francoforte -0,81% (l'indice Zew sulle attese economiche in Germania crolla a -6,8 punti a luglio dai 19,2 di giugno); piatta invece la Borsa di Londra +0,03%. A Milano soffre il comparto bancario che perde lo 0,62%. Vendite su Mps -3,29% e Bpm -1,97%, Bper e Mediobanca cedono lo 0,93%, Banco Popolare lascia sul terreno lo 0,75%. In rosso anche Intesa Sanpaolo a 1,923 (-0,62%) e Unicredit a 2,214 euro (-0,27%).
Peggior performance per Fca -3,39% a 5,99 euro dopo la notizia secondo cui la Sec e il Dipartimento della giustizia Usa stanno indagando sui dati delle vendite del Lingotto negli Stati Uniti. Maglia rosa invece per Saipem +2%; buon progresso per Recordati +1,91% e Yoox Nap +1,12%. Sull'All Share in flessione Rcs (-2,64% a 0,886) dopo la vittoria di Cairo Communication (-3,82% a 3,982) nella lotta per la conquista del controllo del gruppo editoriale.