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Tamburi, pronti con 550 mln per investire, ipo Furla e Eataly tra 2017 e 2018

19 agosto 2016 | 17.22
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Giovanni Tamburi
Giovanni Tamburi

Da un lato i nuovi investimenti, dall'altro quelli già fatti da concretizzare, magari con una buona plusvalenza. Giovanni Tamburi, fondatore della banca d'affari Tamburi Investment Partners, è "prontissimo" a partire con Asset Italia, il progetto che ha raccolto 550 mln di euro per investire in società promettenti ("penso ad aziende come Interpump"), ed è intenzionato a portare in Borsa "il prima possibile" sia Furla che Eataly.

"Che sia 2017 o 2018 - spiega in un'intervista all'Adnkronos - dipenderà dai mercati e dall'organizzazione dell'operazione, però sia Eataly che Furla le posizionerei tra 2017 e 2018 senz'altro". Il flottante di Furla "potrebbe essere tra il 25 e il 35%" ma "non vogliamo fare operazioni affrettate perché Furla ha aperto molti negozi nel 2016 e quindi i risultati si vedranno nel corso del 2017: è una società ben gestita e faremo di tutto per portarla nella giusta direzione".

Dopo l'accordo raggiunto a maggio per l'ingresso nel capitale con la quotazione in Borsa di Furla, Tamburi e il ceo di Tip Alessandra Gritti sono entrati nel cda della maison prima dell'estate per cominciare a lavorare sul progetto. Per Tip, che investe soprattutto nel Made in Italy e possiede partecipazioni in diverse società italiane tra cui Prysmian, Amplifon e Fca, il 2016 finora "è stato un anno buono". Gli investimenti esteri in Italia "continueranno ad arrivare, perché i valori delle azioni sono a sconto", ma Tamburi non ha fretta di vendere né la sua quota in Moncler, né quella in Fca, che, a oggi, ammonta a "diverse decine di milioni di euro".

Nel caso dell'azienda guidata da Remo Ruffini, Tamburi ha da poco realizzato una plusvalenza di 80 mln di euro con un articolata operazione in cui la partecipazione del 14% nella Ruffini partecipazioni è stata scambiata con il 5,1% diretto nell'azionariato di Moncler che, dopo il riassetto, ha come socio di minoranza un fondo di Singapore. "Penso che resteremo nel capitale, è un'azienda che può valere molto di più e che - dice Tamburi - sorprende in positivo a ogni trimestrale. Non è il momento di vendere le azioni, semmai di comprarne altre".

Operazioni di questo tipo dimostrano che "nonostante il momento non facilissimo per i mercati italiani, gli investitori continuano a venire in Italia ma siamo noi i primi a non crederci abbastanza: la cosa buffa - aggiunge - è che tanto del risparmio italiano finisce all'estero e l'estero investe su di noi. Se un'azienda ha delle qualità, ci sono sempre tanti soldi pronti ad arrivare". Un investimento 'di qualità', per Tip, che raggruppa quasi 2 mld di euro di investimenti aggregati e ha chiuso il 2015 con un utile consolidato di 26,8 mln, è stato Fca.

Stando all'ultimo bilancio consolidato l'investimento in azioni Fca e Ferrari ammonta a oltre 100 mln di euro. "Nel tempo alleggeriremo la partecipazione ma - spiega Tamburi - certamente non su questi prezzi perché riteniamo che il valore intrinseco sia enormemente più alto del valore attuale. Verso la fine dell'anno e con la scadenza del convertendo, assai probabilmente ci sarà un prezzo diverso e cominceremo a fare ragionamenti: se - dice ancora - i target dei piani al 2018 saranno di nuovo confermati, il titolo può valere molto di più".

Tamburi Investment negli ultimi sei mesi ha guadagnato oltre il 22%, in Borsa, in controtendenza con il listino milanese; la sua performance borsistica negli ultimi cinque anni ha messo a segno un +137%, quella del Ftse Mib è stata negativa, circa -5%. Dopo la Brexit e la volatilità dei primi mesi del 2016, "la seconda parte dell'anno sarà in recupero deciso", sostiene il banchiere d'affari. "Purtroppo il nostro listino è molto appesantito dalle banche, quindi non rappresenta la realtà del Paese".

L'indice Star, ad esempio, "è andato bene in questa prima parte dell'anno: le società industriali e manifatturiere hanno avuto risultati molto buoni e le finanziarie come noi, che hanno in pancia titoli industriali buoni, sono andate benissimo. Per fortuna, il mercato è in grado di riconoscere dove ci sono grandi valori aggiunti". In autunno, "le banche saranno sistemate in qualche modo, partirà l'aumento di capitale Mps, a mio avviso definitivo, e questo darà un grande sospiro di sollievo a tutti".

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