Le borse europee tirano il fiato dopo tre sedute consecutive al rialzo e chiudono in territorio negativo sulle prese di beneficio. Prima di prendere una direzione i mercati aspettano il simposio di Jackson Hole e indicazioni sui tassi dal presidente della Federal Reserve, Janet Yellen. E intanto guardano ai dati macroeconomici: negli Stati Uniti hanno battuto le attese sia le richieste di sussidi di disoccupazione sia gli ordini di beni durevoli a luglio. Nell'area euro, invece, il Pil è sceso a +0,3% dopo il +0,6% segnato nei primi tre mesi dell'anno. Occhi puntati anche sul prezzo del petrolio, che ha ripreso a salire: con il Wti a 46,9 dollari (+0,4%) e il Brent a 49,6 (+0,7%). In lieve rialzo il cambio euro/dollaro, a 1,127.
A fine seduta chiusure negative per Londra (-0,28%), Francoforte (-0,88%), Parigi (-0,65%) e Milano, in flessione dell'1,07 a 16.710 punti. A Piazza Affari in rosso il comparto bancario: maglia nera per Unicredit che cede il 3,72% a 2,17 euro, mentre proseguono i rumors su possibili piani di dismissione della banca che potrebbero riguardare la polacca Pekao. Prese di beneficio anche su Bper (-2,91%), Banco Popolare (-2,84%), Ubi Banca (-2,15%), Mps (-1,92%) e Intesa Sp (-0,9%).
Generali cede il 2,84%, Cnh il 2,44% e Mediaset il 2,39%, mentre resta incerto il destino della pay-tv Premium. In flessione tutto il comparto petrolifero, con Eni (-1,18%), Saipem (-1,30%) e Tenaris (-1,26%). Resistono sopra la parità le utility Enel e Snam.
