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Esselunga, Caprotti lascia il controllo a moglie e figlia Marina

05 ottobre 2016 | 18.42
LETTURA: 3 minuti

Bernardo Caprotti (al centro) assieme alla moglie Giuliana Albera e la figlia Marina (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Bernardo Caprotti (al centro) assieme alla moglie Giuliana Albera e la figlia Marina (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Bernardo Caprotti ha lasciato la maggioranza di Esselunga alla moglie, Giuliana Albera, e alla loro figlia, Marina. Il testamento del fondatore della catena di supermercati, che ha chiuso il 2015 con un fatturato superiore ai 7,3 mld di euro, è stato aperto oggi nello studio del notaio Carlo Marchetti, a Milano, e ha decretato l'assegnazione della quota del 25% di cui poteva disporre Caprotti a Giuliana e Marina. Una decisione che era nelle attese e che garantirà la stabilità e la continuità del gruppo, evitando possibili querelle tra gli eredi.

Una nota dell'esecutore testamentario, Stefano Tronconi, condivisa dal notaio Carlo Marchetti e dai legali delle parti, precisa che è il 70% del capitale sociale di Supermarkets Italiani che andrà a Giuliana Albera Caprotti e a Marina Caprotti.

E' invece il 15% circa delle azioni rappresentanti il capitale sociale di Supermarkets Italiani, la holding a monte della catena di supermercati, "che ha formato oggetto di lascito testamentario a favore" del figlio Giuseppe Caprotti e della figlia Violetta Caprotti.

Per quanto invece concerne le azioni di Villata Partecipazioni, la nota dell'esecutore precisa che il 55% circa delle azioni sono andate alla moglie e alla figlia in modo congiunto. Il restante 45% spetterà agli altri due figli in quote paritetiche.

Il cda della holding che controlla Esselunga ha nel contempo nominato Piergaetano Marchetti presidente della società, cooptandolo in sostituzione di Caprotti. D'altra parte, si è deciso di "non dar corso, allo stato, ad operazioni relative alla controllata Esselunga". In sostanza, le procedure per la valorizzazione della catena di supermercati sono sospese: la società, circa un mese fa, aveva affidato a Citigroup il compito di valutare le offerte arrivate da alcuni fondi per rilevare il gruppo.

Nel suo testamento, Caprotti non ha dimenticato i collaboratori di una vita. Il 50% dei suoi risparmi personali, infatti, è andato a Germana Chiodi, la storica segretaria. L'altra metà dei suoi risparmi personali sarà suddivisa tra i cinque nipoti.

Quella di Esselunga è una storia di successo cominciata quasi 60 anni fa, nel 1957, quando a Milano viene inaugurato il primo supermercato in viale Regina Giovanna a Milano. A oggi, conta circa 22mila dipendenti e 152 Superstore e Supermarket in Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Liguria e Lazio.

Caprotti, il re dei supermercati con il pallino dell'arte

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