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Giglio: entro l'anno 20 nuovi marchi in esclusiva per distribuzione web

06 ottobre 2016 | 17.29
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Alessandro Giglio, presidente e Ceo Giglio Group
Alessandro Giglio, presidente e Ceo Giglio Group

Venti nuovi marchi del made in Italy, anche di design (due), distribuiti in esclusiva da Giglio Fashion, società del gruppo Giglio, la prima social e-commerce media company, quotata a Piazza Affari. Altrettanti accordi, a quanto apprende l'Adnkronos, starebbero per essere siglati entro Natale, al più tardi all'inizio del prossimo anno. Giglio Group, che ha chiuso il primo semestre dell'anno con un incremento del giro d'affari del 122% (14,6 milioni di euro), si appresta a terminare l'anno "con il medesimo trend di crescita". Lo assicura Alessandro Giglio, presidente e Ceo di Giglio Group. Una società globale, presente in cinque continenti, che in Italia ha il 15% del proprio mercato e la restante quota nel mondo, che rappresenta, spiega il fondatore, "una sintesi virtuosa tra le varie anime del digitale, del mondo dei media, in particolar modo del mondo televisivo e del mondo e-commerce. Sono due realtà digitali che stanno percorrendo strade parallele e noi ne stimoliamo la convergenza".

"Cerchiamo di farle convergere - chiarisce - in un unicum che sia una sintesi virtuosa tra i vari mezzi e che crei una nuova esperienza per l'utente/telespettatore e utente/fruitore del servizio digitale. Sono tutte cose che già esistono e viaggiano in universi paralleli. Si tratta solo di farli coesistere in un unico sistema. Siamo abituati a pensare alla tv come alla tv, e all'e-commerce, web o mobile come acquisto, mentre le convergenze sono necessarie perché lo è la nostra vita".

E questa convergenza è già divenuta realtà in Cina. Giglio Group è l'unico editore televisivo italiano autorizzato a trasmettere sul territorio cinese. Ha siglato con China International Broadcasting Network (Cibn) un accordo di collaborazione per lo sviluppo del settore televisivo digitale. Altra cooperazione quella con Cctv (China Central Television). E in Cina è operativa la tecnologia second screen, ovvero l'acquisto direttamente dalla tv.

"Siamo partiti, lo sviluppo è già completato, non è a 360 gradi su tutte le piattaforme ma sulle principali su cui siamo presenti. Sono partite le prime vendite con tecnologia second screen" e sta andando talmente bene che "la richiesta è molto superiore alle aspettative".

Intanto cresce l'attività di Giglio Fashion, società del gruppo, market place globale, specializzato nella moda on line, che già distribuisce B2B alcuni brand italiani, Baldinini in esclusiva, e altri venti circa, a quanto risulta all'Adnkronos, si aggiungeranno in esclusiva oltre a quelli non in esclusiva. A tutto questo servono i tre centri logistici di Milano, Boston e Shanghai, "dove dislochiamo la merce a seconda delle esigenze. E’ chiaro che essendo in forte espansione non riusciamo ad avere sufficiente merce rispetto alle richieste, calcolando che già il business europeo richiede tanto prodotto non vogliamo penalizzarlo negli altri continenti".

Nessuna paura per la situazione globale. Per Alessandro Giglio "abbiamo un tale margine di crescita - sottolinea - per cui gli scenari globali per noi non possono essere una scusa. Abbiamo, all’interno del nostro progetto industriale, un tale margine di crescita che non può essere frenato dagli scenari mondiali. Operiamo su cinque continenti e dunque ci sono possibilità di compensare ampiamente".

E se è vero che l'e-commerce è in crescita esponenziale, "ci troviamo nel contesto giusto al momento giusto. La nostra sfida coincide con quella del sistema Paese: dobbiamo riuscire a cogliere quelle che sono le opportunità che il digitale e la forte accelerazione che l’ingresso del digitale sta dando a tutti i settori". Una sfida che può anche aiutare a promuovere il made in Italy, i suoi prodotti la sua storia, cultura, turismo. Come, ad esempio?

"Il tema vero è riuscire a proporre una nuova esperienza per i telespettatori. Nel momento in cui riusciamo a modificare l’approccio, l'utilizzo e la fruizione del mezzo, sia televisivo sia digitale, ma anche mentale più che tecnologico, avremo fatto un passo avanti". Oggi la televisione può andare molto oltre, in termini di innovazione, che non siano solo lo schermo. Per esempio "se sto guardando un programma, un documentario su Milano e nel frattempo ho la possibilità 'live' di prenotarmi un biglietto a teatro, il volo aereo per Milano, alla fine del documentario ho avuto un'esperienza completamente diversa e nuova".

"Non so se saremo noi che ci riusciremo, ma siccome quello è il futuro, e sarà così, e non torneremo più indietro" chiosa. "Sarà un approccio che modificherà le nostre vite grazie ai contenuti che ci porteranno a interagire".

In sostanza, "si tratta di rendere il nostro business circolare anziché lineare". E in questa logica Alessandro Giglio, guarda a nuovi ambiti a cui aprire i suoi canali integrati: il prossimo sarà il design. Due marchi sono infatti tra i 20 accordi che sta per stringere in esclusiva per il market place con Giglio Fashion. Poi il food, anche "se è un settore più complesso".

E ancora, per il futuro, "contiamo di potenziare la nostra attività in Italia. Abbiamo due canali sul digitale terrestre e possono diventare protagonisti della nostra proposta. Stiamo elaborando progetto più compiuto anche alla luce dell’esperienza di Usa e Cina. Uno potrebbe essere nautica e sport e un altro lifestyle, ma questo soltanto quando saremo maturi, cioè le nostre esperienze all’estero avranno raggiunto una certa maturità, l'Italia è molto esigente e sofisticata".

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