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Mps risponde alla Consob: nessun piano B, salvataggio costa 448 mln

23 novembre 2016 | 14.37
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Nessun piano B rispetto a quello che si sta tentando di portare a termine, con la cessione delle sofferenze e il conseguente aumento di capitale; l'operazione, nel suo complesso, costa 448 mln; le ispezioni della Bce che sono in corso, con la piena collaborazione della banca, si chiuderanno entro la prima metà del 2017. Sono le principali indicazioni che fornisce al mercato Mps, su indicazione della Consob, per chiarire i punti all'ordine del giorno dell'assemblea straordinaria di domani.

NO PIANO B. Non c'è alternativa al piano di salvataggio, con la cessione delle sofferenze e il conseguente aumento di capitale, predisposto per Mps. La Banca precisa che, ad oggi, "non sono allo studio operazioni alternative".

COSTI OPERAZIONE. I costi dell'operazione di risanamento di Mps sarà pari a 448 milioni di euro. L'aumento di capitale costa 170 mln, la cartolarizzazione 69 milioni, la conversione dei bond subordinati 22 milioni, il Piano industriale 2 milioni, altre voci 6 milioni. Mentre i restanti 179 milioni sono relativi alla cartolarizzazione (con una perdita) di due prestiti subordinati.

CONVERSIONE BOND. Mps si aspetta una adesione all'offerta di conversione volontaria dei bond subordinati in azioni per un valore nominale di 1.057 milioni di euro, pari al 25% circa del valore nominale (4.289 milioni) delle obbligazioni destinatarie della proposta.

CESSIONE SOFFERENZE. Scende da 9,1 a 8,95 miliardi di euro il valore nominale della cartolarizzazione legata alla cessione di 27 miliardi di sofferenze da parte di Mps.

FONDO ATLANTE. Quaestio, gestore del fondo Atlante, rileverà un portafoglio crediti di leasing assistiti da garanzia del valore netto di 436 milioni di euro, per un controvalore complessivo di 249 milioni, 71 milioni in meno rispetto ai 320 milioni che la banca sperava di incassare allo scorso 25 ottobre.

ISPEZIONI BCE. Mps conferma che sono in essere da diverse settimane attività ispettive da parte della Bce. Le attività si stanno svolgendo regolarmente nello spirito di cooperazione che contraddistingue il rapporto tra la banca e Francoforte. In particolare, l’obiettivo di tale attività ispettiva è di condurre una verifica sul processo di credit risk management e sul sistema di controlli di vario livello. A seguito di un processo di verifica sulle metodologie e sui risultati dell’ispezione, anche a seguito di una fase di confronto con la Banca, Bce definirà gli esiti finali che sono attesi nella prima metà del 2017.

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