La Borsa di Milano rimbalza dopo il tonfo di ieri e guadagna il 2,1%, chiudendo a 16.561 punti, il massimo della seduta. Mps è maglia rosa della seduta, recuperando le perdite di ieri con un balzo del 17,4% a 20,25 euro. Denaro anche sul resto del comparto bancario, sotto pressione da alcune sedute per i timori di una vittoria del 'No' al referendum.
Il resto delle piazze finanziarie europee chiude in territorio positivo, fatta eccezione per Londra (-0,4%): Parigi avanza dello 0,9%, Madrid dello 0,55%. Più contenuto il rialzo di Francoforte (+0,36%). La Borsa di Wall Street prosegue in rialzo, dopo un avvio incerto: il Dow segna +0,15%, il Nasdaq +0,58%. Negli Usa, secondo gli ultimi dati macro, la fiducia dei consumatori è salita ai livelli pre-crisi, il pil del terzo trimestre è stato rivisto al rialzo (+3,2%) con un incremento dello 0,3 rispetto alla stima iniziale.
Su Piazza Affari, mentre si avvicina la data del voto referendario del 4 dicembre, le vendite si sono concentrate sul settore petrolifero, in attesa della riunione dell'Opec di domani. Gli investitori si attendono, nuovamente, un nulla di fatto. Anche per questo, il prezzo del greggio scende a 45,3 dollari al barile e Tenarsi cede l'1,4%, Saipem l'1% ed Eni lo 0,64%.
Tra le banche forti rialzi per Carige (+5,6%), Ubi Banca (+5,8%) e Bper (+5,4%). Intesa Sp avanza del 4,2%, Mediobanca idem. Da segnalare il buon andamento di Falck renewables dopo il piano al 2021 (+3,5% a fine seduta) e quello di Rcs (+6,1%), che corre sull'All Share e sembra reagire alla recente sentenza del Tar del Lazio, che ha respinto i ricorsi presentati dalla cordata Imh al termine della lunga battaglia per la conquista del controllo di gruppo editoriale.