Borsa: Milano chiude in leggero calo prima del voto, giù Mps e Ubi banca

Calo frazionale per la Borsa di Milano nell'ultima seduta prima del referendum sulla riforma costituzionale. Il Ftse Mib segna a fine giornata -0,07% a 17.086 punti e recupera in parte le perdite della giornata. Tre banche sono nel mirino delle vendite: Mps, che oggi ha chiuso l'offerta per la conversione dei bond subordinati (-5,4% a 19,5 euro); Ubi banca, che sta proseguendo la trattativa per l'acquisto di tre delle quattro 'good bank' (-4,6%) e Bper (-2%), trasformatasi in spa una settimana fa.

Le altre piazze finanziarie d'Europa chiudono negative: in calo Londra (-0,33%), Francoforte (-0,2%), Parigi (-0,7%) e Madrid (-0,7%). Sono contrastati, per ora, gli indici di Wall Street dopo i dati macro sul mondo del lavoro: il tasso di disoccupazione negli Usa è sceso ai minimi da 9 anni (4,6%), mentre a novembre si sono creati 178mila posti di lavoro in più. Il Dow Jones segna -0,07%; il Nasdaq avanza dello 0,18%. Il petrolio -supera a New York i 51 dollari al barile e si mantiene in rialzo.

Su Piazza Affari prevale dunque la cautela in vista di domenica: eventuali difficoltà per l'Italia nel caso di vittoria del no al referendum "difficilmente avranno conseguenze sistemiche", spiega Credit Suisse in un report. Secondo Swissquote, se dovesse vincere il no al referendum costituzionale di domenica, ci sarà un picco di volatilità sui mercati finanziari, ma "non ci sarà l'apocalisse".

Gli acquisti sul paniere del Ftse Mib riguardano Mediaset (+3,57%), Snam (+1,8%), Telecom (+1,6%), Recordati (+1,6%) e Leonardo (+1,48%). In forte calo Pop Sondrio (-3,5%), prossima popolare a trasformarsi in spa, dopo la sospensione di alcuni effetti della riforma decisa dal Consiglio di Stato. Giù anche Saipem (-2,9%), Exor (-2,5%) e Italgas (-2,10%).